La vendetta dei Cava alla Strage delle Donne, nuova ordinanza per Biagio Cava

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Nel pomeriggio di ieri 22 settembre è stata data esecuzione all’Ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di Biagio Cava.

L’ordinanza è stata emessa per i reati di omicidio e di detenzione illecita di armi, aggravati dal metodo mafioso.

I fatti fanno riferimento all’agguato commesso ai danni di Antonio e Francesco Graziano, avvenuto nel 2004 a San Paolo Bel Sito (in provincia di Napoli).

“L’efferato delitto – scrive la DDA – è maturato e si inserisce nel contesto della contrapposizione tra le due associazioni mafiose Cava e Graziano: esso costituisce la risposta del clan Cava alla cosiddetta Strage delle Donne, avvenuta nel 2002 in cui furono uccise da parte di esponenti del clan Graziano tre donne della famiglia Cava, tra cui una figlia, la sorella e la cognata di Biagio Cava, mentre un’altra figlia di questi rimase paraplegica in conseguenza delle ferite riportate.

L’organizzazione dell’agguato e le modalità furono stabilite da Biagio Cava, mandante del duplice omicidio. Biagio Cava sta scontando la pena di 30 anni di reclusione in quanto è stato condannato dal Tribunale di Avellino… per i reati di associazione camorristica, estorsione, tentato omicidio, intestazione fittizia di beni ed altro. Gli esiti investigativi hanno evidenziato la posizione verticistica mantenuta da Biagio Cava nell’ambito dell’associazione camorristica denominata clan Cava, facente capo allo stesso Biagio Cava e al cugino Antonio Cava”.

IL DELITTO – L’agguato fu portato a termine nel centro cittadino di San Paolo Bel Sito, nel mentre le due vittime si stavano recando al supermercato denominato “La Fonte” sito a Nola, gestito da Antonio Graziano, suocero del boss Adriano Graziano.

I due killer, a bordo di una motocicletta, muniti di una radio ricetrasmittente ed entrambi armati di due pistole calibro 9×21 e 7.65, dopo aver avuto il segnale da un altro complice, intercettarono l’autovettura nel centro cittadino di San Paolo Bel Sito e, approfittando che la carreggiata era momentaneamente bloccata da un mezzo meccanico che impediva il passaggio, si affiancarono all’auto ed esplosero diversi colpi di pistola all’indirizzo delle due vittime, uccidendole.

L’esatta ricostruzione dell’agguato è stata possibile grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma soprattutto all’intensa attività investigativa svolta da Personale della Prima Sezione – Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Avellino.

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