Alpi – Sembra quasi il primo giorno di scuola. Matteo Sperandeo, un passato da segretario generale al Comune di Pozzuoli e segretario comunale a Mugnano del Cardinale, da oggi prende in mano ufficialmente le redini di IrpiniAmbiente. E’ lui il nuovo amministratore unico della società che è stata guidata, per anni, da Nicola Boccalone, anche’egli presente stamane alla conferenza stampa in Provincia. E’ stato scelto, il 13 dicembre scorso, dal Presidente Biancardi in una rosa di sei nomi.
“Sono molto determinato a fare bene, per me questa è una sfida avvicente perché posso mettere a disposizione del mio territorio le mie competenze, dopo aver lavorato fuori a lungo. In quest’azienda – dice Sperandeo – c’è un patrimonio di risorse umane molto importante e preparato. Grazie a loro, IrpiniAmbiente oggi è tra le aziende più importanti della provincia di Avellino. Sarò molto attento a questo patrimonio. Ovviamente, saremo molto attenti ai nostri clienti, ovvero le amministrazioni pubbliche ed i cittadini. Cercherò di fare bene così come ha fatto il mio predecessore”.
Come dicevamo, è davvero un primo giorno di scuola. Sperandeo entra poco nei dettagli delle cose, perché ammette di aver avuto poco tempo per farlo. Domani incontrerà il sindaco di Avellino, nei prossimi giorni, invece, i vertici dell’Ato. Nei prossimi giorni esaminerà meglio l’elenco delle istanze per la carica di direttore generale della società interamente partecipata da Palazzo Caracciolo. Spetterà a lui la nomina. E, sempre nei prossimi giorni, esaminerà meglio anche il piano d’ambito.
Sull’impiantistica, però, sembra avere le idee chiare: “C’è un problema che è indubbio, in Campania ci sono pochi impianti. Ogni tipo di valutazione va fatta con estrema attenzione. In Irpinia, però, va tenuta in debito conto qual è la vocazione del territorio. Questa è una provincia conosciuta come la verde Irpinia, quindi ogni tipo di discorso non può prescindere da questo. Occorrerà tenere insieme le diverse esigenze”.
Una delle “sofferenze” di IrpiniAmbiente è il recupero dei crediti. I Comuni hanno 40 miloni di debiti nei confronti della società. “Conosco bene la realtà degli enti locali, le loro condizioni di difficoltà che ormai si trascinano da anni. Anche in questo caso, occorre tenere insieme più esigenze. Quella di Irpiniambiente ma anche quella dei Comuni. Non li possiamo strangolare, perché se muoiono, non avremo più niente. Dovremo lavorare per una soluzione condivisa, per tenere in piedi le nostre finanze e quelle degli enti”.
“Per IrpiniAmbiente sarà un 2020 importante, possiamo e dobbiamo progredire”. Lo dice Biancardi, nel ringraziare Boccalone e nel presentare Sperandeo. “Ci sarà un dialogo anche con la Provincia di Benevento, con la città sannita e con l’Ato, oltre che con il capuluogo irpino e l’Ato irpina”. L’idea è una gestione interprovinciale Irpinia-Sannio del servizio rifiuti. La mossa “per chiudere il trattamento del 100% dei rifiuti umidi in provincia” assicura Biancardi, serve per blindare la società provinciale dinanzi ad ipotesi di gestione diverse paventate dall’Ato, l’ente a cui la Regione ha affidato le competenze per l’organizzazione del servizio.
“La prospettiva interprovinciale è molto interessante”, dice Sperandeo. “Costuiremo un modello che esporteremo in tutta la Campania. In questo, ci diano una mano anche i sindaci”.