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La scoperta al Bambino Gesù: identificate sedici nuove malattie rare

Il Bambino Gesù ha identificato sedici nuove malattie rare che non avevano ancora una diagnosi. La notizia pubblicata su Il Messaggero evidenzia un risultato raggiunto grazie alle piattaforme genomiche e alle competenze bioinformatiche sviluppate nei laboratori dell’ospedale.

La struttura ospedaliera della Santa Sede anticipa così i risultati dell’Attività sanitaria e scientifica del 2017 che saranno presentati questo pomeriggio insieme con i numeri del Bilancio Sociale.

Sono 13.203 i pazienti “rari” arruolati dal Bambino Gesù nella Rete Regionale delle Malattie Rare, la casistica considerata più ampia a livello nazionale, non solo in campo pediatrico.

Oltre 700 al Bambino Gesù le persone impegnate nella ricerca, di cui circa 400 ricercatori e 300 medici, biologi e farmacisti impegnati sia nell’attività clinica che nella ricerca scientifica.

L’Ospedale – si spiega in una nota – si colloca ai vertici della rete degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e primo tra gli ospedali pediatrici italiani per livello di Impact Factor (IF), il valore che misura il peso delle pubblicazioni scientifiche.

L’IF del Bambino Gesù è aumentato del 50% negli ultimi 5 anni, arrivando a quota 2.703 nel 2017, per un totale di 663 pubblicazioni scientifiche. 438 i progetti di ricerca attivi nello scorso anno, il 36% dei quali ha riguardato malattie e tumori rari. 293 le collaborazioni scientifiche formalizzate con partner nazionali e soprattutto internazionali (77%), in particolare Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Usa. 431 gli studi clinici, che hanno coinvolto 6.120 pazienti.

Il valore dell’intero parco tecnologico biomedico dell’Ospedale è di 73 milioni di euro, per un totale di 11.400 apparecchiature e componenti.

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