La protesta degli Agricoltori prende forza: corteo verso l’Alta Irpinia

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La protesta degli Agricoltori non si ferma anzi prende forza. Ieri una nuova importante iniziativa ha preso corpo partendo dal presidio permanente di Valle Ufita, attivo da circa 20 giorni. Il corteo si è snodato verso i paesi dell’Alta Irpinia, radunando strada facendo sempre più agricoltori. Oltre 100 trattori provenienti da Ariano Irpino, Savignano, Flumeri, Frigento, Villanova, e così via, per dirigersi verso Guardia De Lombardi, Morra de Sanctis, Sant’Angelo dei Lombardi.

«La nostra manifestazione – spiega Loredana Corsano, imprenditrice agricola di Ariano – vuole sensibilizzare la gente, perché tutti devono sapere cosa portiamo sulle nostre tavole. Vogliamo salvaguardare il made in Italy. Non possiamo distruggere la bellezza della natura donataci da Dio solo per i soldi. Amiamo la natura, custodiamola per il futuro dei nostri figli. I nostri nonni hanno lavorato con grande sudore. Onoriamoli con il nostro impegno».

«Contrariamente a quanto ci si aspettava la protesta non sta perdendo consistenza – si legge in una nota degli organizzatori della manifestazione – Quanto promesso dal Governo e dalle sigle nazionali evidentemente non basta, non ci fermiamo.

Gli agricoltori lottano in forma pacifica per i propri diritti e contro una politica sorda. Essi vanno ascoltati perché l’agricoltura di oggi è un’agricoltura diversa da quella di ieri, la maggior parte dei giovani agricoltori di oggi, difatti, è diplomata e laureata per cui, sia la politica che le associazioni di categoria, dovranno ascoltarli ed impedire che arrivino i predoni per accaparrarsi i diritti di superfici per scopi diversi da quelli agricoli.

Ci saranno delle espresse richieste alla nostra Europa che verranno dal basso, ma ciò che conta è che ci sia la tutela del prodotto italiano, perché esso ha costi diversi di produzione da quello del resto d’Europa che non ha le regole stringenti sanitarie ed ambientali di quelle italiane, per cui tutto va rivisto ma con la logica fatta da gente esperta, non solo di cultura ma anche di esperienza in campo.

Vogliamo un’Italia tutelata, questo è il messaggio, vogliamo che vi sia il riconoscimento del maggior lavoro, per cui maggiori fondi per svolgerlo all’Italia, quindi la nostra nazione deve essere a Statuto speciale.

La protesta ora passa ad una fase mediatica, per cui ogni volta che ci saranno eventi, ci saranno pubblicazioni per i giornali che vogliono dare voce alla protesta e aggiornare la cittadinanza. È arrivato il momento di dire basta e di dare spazio alla meritocrazia a qualsiasi livello».