VALLO LAURO – Si allunga di nove mesi il fine pena per il boss Antonio Cava, ritenuto al vertice dell’omonimo sodalizio del Vallo di Lauro. I giudici della Cassazione hanno infatti confermato l’ordinanza del luglio 2022 con cui la Corte d’appello di Napoli, su istanza del Procuratore generale, ha revocato il beneficio dell’indulto concesso a Antonio Cava dalla stessa Corte di Appello nel 2013. Si tratta appunto di un beneficio nella misura di 9 mesi di reclusione, nonché il beneficio applicato dal GIP del Tribunale di Noia del 2006, relativo ad una ulteriore condanna. La Procura Generale aveva chiesto la revoca, come poi accolto dalla stessa Corte di Appello di Napoli in seguito alla sentenza del maxiprocesso al clan quindicesea, nel quale Cava era stato condannato, tra l’altro, per il reato di cui all’art. 416- bis ., accertato nell’anno 2003 fino alla data del 30.11.2007, alla pena di anni 21, mesi 11 e giorni 15 di reclusione. Proprio la tempistica, ovvero che il reato, per quanto in quel periodo lo stesso Cava era già detenuto, ovvero nel 2007 e dopo l’entrata in vigore dell’indulto, ne ha determinato la richiesta di revoca del beneficio ottenuto.
Redazione Irpinia
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