Il pareggio tra Varese Avellino aveva generato sospetti da parte dei tifosi biancoverdi ma gli esperti rispondono: Tutto regolare.
I soliti sospetti. E la solita storia, quella di sempre. O, almeno, quella degli ultimi tempi, del dopo Calcioscommesse.
A ogni risultato a sorpresa, i sospetti che fanno capolino. Partita persa, partita venduta: la facile (e quasi sempre errata) equazione dei tifosi più superficiali. Non si salva nessuno, ormai.
Nel mirino, pure le grandi squadre. Se non si rispetta il pronostico, vuole dire che sotto c’è qualcosa di losco.
E poco importa che non sia quasi mai così.
Non fa eccezione, Varese-Avellino. Delusione e rabbia si sono presto trasformate in certezze: qualcuno ha voluto perdere, a detta del tifoso biancoverde medio, che non sentirà ragioni neppure se gli spiegherai che non è affatto così.
Il tifoso medio è sicuro del fatto suo: deve esserci stato un accordo tra le parti, perché la partita dovesse finire in parità.
E sempre secondo il tifoso medio qualcuno ci avrebbe lucrato sopra, scommettendo su quel risultato.
Invece, tali certezze crollano come castelli di sabbia dinanzi all’evidenza dei fatti.
Un’unica stranezza: praticamente tutti i bookmaker tradizionali hanno cancellato la partita dall’offerta live (a gara in corso) dopo la rete dell’1-0 in favore dell’Avellino.
A quanto pare, però, s’è trattato solo di un problema tecnico.
Altra storia, tra i bookmaker asiatici (la partita era quotata dai tutti i maggiori, da Sbobet a Maxbet, che una volta si chiamava Ibc, da 188bet a Crown): gli scommettitori hanno potuto piazzare giocate sia prima della partita che a gara in corso (dal primo all’ultimo secondo), senza che peraltro sia stato segnalato alcunché di anomalo (le puntate pre-partita erano sulla vittoria dell’Avellino, considerato che l’handicap era salito da – 0,5 a – 0,75, mentre nel live tutto era proseguito secondo i canoni).
E allora non ci resta che analizzare l’andamento delle giocate prima del fischio d’avvio.
Il segno privilegiato era il 2, ma senza grossi volumi (come quelli registrati, invece, in occasione di Varese-Catania, quella sì molto più che sospetta), come indicato dal fluttuare delle quote.
La quota media iniziale per il segno 1 era 4,30, quella per il pareggio 3,28, quella per il successo biancoverde 1,81.
A inizio partita, invece, si era in media 4,58, 3,33 e 1,76 (a evidenziare la fiducia, ma non troppo marcata, su una vittoria dei Lupi).
Quindi, davvero nulla di anomalo.
E poi ci sono gli esperti, chiamati proprio a questo genere di controllo.
A partire da Sportradar, che vigila anche sulle partite del campionato italiano di serie B, per conto dell’Uefa.
Da Londra, dove Sportradar ha sede, nessun commento ufficiale (come da prassi), ma ci è stato assicurato che l’attenta analisi delle scommesse non ha evidenziato nulla di strano.
E poi c’è Federbet, che collabora con alcuni club italiani, compreso il Varese (che, grazie alla segnalazione di Federbet, aveva autodenunciato movimenti sospetti sulla partita con il Catania): <E’ stato tutto regolare>.
E allora, i tifosi biancoverdi dormano tranquilli e lascino da parte sospetti ingiustificati campati in aria: è meglio per tutti.