Avellino – Domenica sera al PalaDelMauro è andata in scena la protesta ‘preventiva’ del tifo organizzato biancoverde nei confronti di Frank Vitucci, primo cittadino della Scandone Avellino (“…sindaco, dimettiti”). E’ successo però che prima del tip-off (o palla a due, nel basket è l’azione che sancisce l’inizio di ogni match, ndr) la notizia dello striscione polemico esposto in Curva Sud all’indirizzo del sindaco avellinese aveva già fatto il giro di tutti i bar, locali, esercizi commerciali, redazioni giornalistiche della città, motivo per cui – tra il serio e il faceto – qualcuno (giuro!) aveva ben pensato di ‘collegare’ la protesta del Del Mauro con quanto sta accadendo all’interno del gruppo consiliare del Pd al Comune, specie dopo i noti fatti dell’assemblea dell’Ato Rifiuti.
A questo si aggiunga la presenza di un Gianluca Festa – consigliere comunale Pd di Avellino con un passato tra i ‘pro’ della palla a spicchi proprio con la canotta Scandone (in A2 con l’allora De Vizia) – attento osservatore di quanto in corso al Palazzetto di via Zoccolari, prima, durante e soprattutto dopo il match perso dalla ‘beneamata’ contro Cantù. Qualcuno, in effetti, aveva fatto troppo presto ‘due-più-due’ ma è stato comunque uno spettacolo nello spettacolo.
VITUCCI E FOTI – Frank Vitucci e Paolo Foti dividono la stessa sorte e le stesse aspirazioni, seppur da due punti di vista differenti. Entrambi non sono reduci da un periodo felicissimo, chi per un verso (il coach biancoverde è alla quinta sconfitta di fila), chi per un altro (per Foti, la sconfitta alle provinciali prima e le grane politiche con la questione Ato poi); ciascuno nel proprio spogliatoio, è alle prese con i malpancisti di casa.
Per l’inquilino di piazza del Popolo, la telenovela e l’esito dell’assemblea Ato ha scoperchiato il vaso di Pandora che, con buona probabilità, vedrà una resa dei conti tra Foti e i consiglieri dissidenti (guidati, sembra, proprio dal Gianluca Festa di cui sopra) nei prossimi giorni.
La ‘scoppola’ rimediata in casa con Cantù per Vitucci, invece, è stata solo l’indegna conclusione di una domenica (ma di un lungo periodo più in generale) cominciata male e finita peggio. Come Foti, anche l’allenatore veneto della Scandone sembrerebbe avere il suo Gianluca Festa, quel Sundiata Gaines che anche contro Cantù è stato tra i più deludenti in campo e che nello spogliatoio pare guidi la fronda (molto sparuta) di dissidenti.
CUI PRODEST? – Difficile il mestiere di sindaco. In prima linea sempre e comunque, nella buona e soprattutto nella cattiva sorte, pronti a fare buon viso a cattivo gioco. Ma a chi fa comodo sfiduciare il sindaco di Avellino, sia esso politico o sportivo? A nessuno e anzi fa male a tutti: all’immagine prima di tutto della città e dello stesso sindaco coinvolto con tutto il suo gruppo dirigente, ma anche, diciamolo pure, all’efficienza del lavoro che non si è più in grado di svolgere e di portare a termine nei limiti di tempo previsti dal mandato. Vale per la trasformazione (anche urbanistica) in atto in città così come per il progetto di Vitucci.
E allora, fiducia sia per Foti e Vitucci: noi tireremo le somme a tempo debito.