“Anche il Consiglio Comunale di Avellino dovrebbe deliberare la dichiarazione di stato di crisi socio-economica del settore agricolo”. Torna in città la marcia dei trattori che chiedono a Comuni, Province, Regione e al Governo nazionale di dichiarare lo stato di crisi per l’agricoltura e la pesca.
“A un anno dalla mobilitazione di massa, non è cambiato nulla”, denuncia Roberto Lauro del Comitato Agricoltori MVS. “Siamo ancora qui a chiedere lo stato di crisi per l’agricoltura e la pesca. A distanza di un anno, le condizioni sono le stesse: continuiamo a confrontarci con i medesimi problemi, dalle moratorie per le aziende agricole al problema dei cinghiali che devastano i nostri terreni, dalla difficoltà di reperire manodopera alla concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero, che non sono sottoposti ai controlli cui sono soggetti i nostri. Questo è un danno non solo per il settore, ma per tutta la popolazione. Sono state fatte delle promesse, ma non è cambiato nulla. Per questo siamo tornati in piazza: chiediamo ai sindaci di deliberare lo stato di crisi dell’agricoltura, come già fatto da una ventina di consigli comunali in provincia di Avellino. Lo chiediamo anche al Comune capoluogo e all’Ente Provincia. La nostra battaglia continua e il 19 marzo saremo a Roma”.
“Rispetto allo scorso anno, siamo più organizzati”, ribadisce Michele Feola di Uniagri. “Siamo coordinati a livello nazionale, da Nord a Sud, perché tutto il settore agricolo è in crisi e da anni il reddito agricolo è pari a zero. Non si riesce più ad andare avanti”.