La mamma gli toglie il pc e lui si butta dal balcone: 19enne in gravissime condizioni

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Dopo l’ennesima lite, la madre gli ha tolto la tastiera del computer dalle mani e lui, 19 anni, si è buttato dal quinto piano della sua abitazione. Il ragazzo è ora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Cto del capoluogo piemontese. Il 19enne viveva in simbiosi con il pc perché affetto da sindrome di hikikomori, che letteralmente significa isolarsi.

Secondo quanto riportato dal Corriere Torino, il 19enne non usciva di casa ormai da alcuni anni. Aveva smesso di studiare e non aveva mai cercato lavoro. Vive con la madre in un alloggio popolare; il padre è andato via di casa da molto tempo, mentre la sorella, appena ha potuto, si è costruita una vita con il fidanzato. “Stava al computer dal mattino alla sera, e quando la madre gli diceva che doveva smettere, a volte le alzava le mani”, ha raccontato una vicina al quotidiano. Quello di sabato 29 giugno è stato solo uno dei numerosi litigi tra i due.

“Autoescluso” questo significa hikikomori. La traduzione del termine dal giapponese è ‘ stare in disparte’ ma la sostanza è che si tratta di tutti quei giovani affetti da questa sindrome che li fa vivere chiusi in una cameretta, davanti ad un computer o con uno smartphone, in un isolamento sociale volontario. Non vanno a scuola, non lavorano, stanno chiusi in una stanza per anni senza uscire mai, neppure per una passeggiata all’aperto, auto reclusi in casa.

Con difficoltà parlano con i genitori e con i parenti. Non hanno amici. Hanno deciso di abbandonare la società e si sono rifugiati nella rete come unico contatto ‘sociale’. In Italia gli ‘hikikomori’ dovrebbero essere circa 100mila. La loro età va dai 15 anni ai 25/30 anni. Il fenomeno è diffuso in tutte le economie sviluppate del mondo.