La lettera di Antonio Finno: “Spostare in avanti l’età pensionabile significa trasferire i lavoratori direttamente al cimitero”

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Si riporta la letta del signor Antonio Finno.

Sono Finno Antonio, ho 59 anni, lavoro dall’età di 15 anni e ho 35 anni di contributi. Anni e anni di lavoro sottoposto a movimenti continui e sistematici, sbalzi di temperatura e assorbimento di flussi magnetici.

Effettuo turni di lavoro, incluso il turno notturno, durante il quale non si riesce ad avere un riposo regolare, raccomandato anche dalla scienza per una buona qualità di vita e di salute. Dagli accertamenti diagnostici risulta una degenerazione artrosica e una disidratazione discale per le quali non esistono cure se non quella di evitare carichi e movimenti eccessivi. Inoltre, negli organi interni sono riscontrate patologie per la cura delle quali bisogna assumere farmaci secondo modalità e orari ben precisi e regolari, cosa che mi risulta difficile o impossibile, lavorando con orari irregolari.

Questa è la mia situazione e di tutti quelli che hanno avuto le mie stesse condizioni di lavoro. Vorrei rispondere a chi sostiene che andare in pensione anticipatamente rispetto alla legge Fornero non è possibile: spostare in avanti l’età pensionabile è come trasferire i lavoratori dai luoghi di lavoro direttamente al cimitero!

Le aspettative di vita si sono allungate per chi ha avuto la fortuna di svolgere un’attività lavorativa regolare, in luoghi di lavoro senza inquinamenti acustici e elettromagnetici, in assenza di sbalzi di temperatura.  

Chiedo che ogni comunicazione relativa alla presente venga presentata a Finno Antonio

Via Lammie 3

 83040 Gesualdo (AV)

Email: finnoantonio@libero.it