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La lettera di Alaia: “Negati i nostri diritti, consegnerò la fascia”

“Caro Presidente, nell’esprimerle la stima più profonda per l’attenzione che vorrà riservare alla questione, la prego di voler approfondire una problematica di grande rilevanza istituzionale a cui è legittimato e non solo dal senso etico […]” Questo l’incipit di una lunga lettera che il sindaco di Sperone, Salvatore Alaia, ha indirizzato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
L’ennesimo tentativo di fare luce su una questione, quella sanitaria, assai delicata in Irpinia, al pari con l’altro grande attuale tema di discussione, quello dei rifiuti.
Una questione che “mortifica le persone ed i primi cittadini – si legge – a cui viene negato il diritto di dialogare con il presidente della regione, Stefano Caldoro, che nonostante i continui inviti, si tira indietro e si sottrae a qualunque forma di dialogo”.
In pratica “una vergogna, signor Presidente, se si pensa che la libertà di manifestazione del pensiero, costituisce un principio fondamentale nella tradizione liberale e democratica […] L’articolo 21 della costituzione dispone che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro metodo di diffusione, un vero insulto all’intelligenza di chi crede nelle istituzioni e pertanto le consegno la mia fascia tricolore per restituire dignità ai tanti sindaci che rappresentano intere comunità che meritano attenzione e rispetto”.

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