La grande corsa verso palazzo Santa Lucia tra dissidi e fratture

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Vincenzo De Luca

Michele De Leo – Ha preso via il grande valzer di inverno che – c’è da starne certi – provocherà più di qualche stravolgimento all’attuale assetto politico provinciale e regionale. Molto dipenderà dai posizionamenti nella griglia di partenza della grande corsa verso palazzo Santa Lucia. Ma, non mancano casi di mal di pancia – come il senatore Ugo Grassi che appare sempre più destinato a lasciare il Movimento Cinque Stelle per dissidi con le scelte operate dai vertici – tantomeno di abbandoni per sposare i nuovi progetti come Italia Viva di Matteo Renzi e Siamo Europei di Carlo Calenda. Le cose non vanno meglio nel centrodestra dove Mara Carfagna – da tempo critica per la scelta del partito di appiattirsi sulle posizioni più estremiste di Lega e Fratelli d’Italia – si è lasciata andare ad uno sfogo dopo la decisione di astenersi sulla nascita della commissione contro razzismo e antisemitismo. Un tentativo di riportare Forza Italia verso un grande centro – abbandonando gli estremismi delle altre forze di destra – sarebbe l’obiettivo pure di Gianfranco Rotondi, il quale starebbe da tempo lavorando in tal senso. In vista delle prossime elezioni regionali, poi, c’è la grande incognita del Partito democratico. Dopo la vittoria delle ultime consultazioni, il partito guidato da Nicola Zingaretti dovrebbe presentarsi al via puntando sulla riconferma del Governatore uscente Vincenzo De Luca. Non è un mistero, però, che il nome dell’ex sindaco di Salerno non sia gradito al Movimento Cinque Stelle e a quelle forze di sinistra che potrebbero decidere ancora di correre in solitaria. De Luca sarebbe pronto a lavorare per la sua riconferma, anche ad un percorso in solitaria nel caso in cui il Partito democratico gli volti le spalle. La questione non è di poco conto e non riguarda esclusivamente la possibilità di riconsegnare l’ente di palazzo Santa Lucia al centrodestra che – visti i dissidi e le fratture presenti nello schieramento avversario – parte con i favori del pronostico anche se continua a rinviare la decisione sul nome del candidato Governatore. Le valutazioni sul nome di De Luca potrebbero provocare ulteriori tensioni all’interno del partito – soprattutto tra coloro che vedono un Pd troppo accondiscendente nei confronti del Movimento Cinque Stelle – e potrebbero influire pure sulla tenuta: arrivare al voto – dopo gli abbandoni di Renzi e Calenda – senza la componente a sostegno del Governatore uscente potrebbe essere molto rischioso per i democratici in termini di voti. Pronti a partecipare poi al grande valzer pure i tanti candidati o presunti tali che guardano con grande attenzione a quanto sta avvenendo a livello di coalizioni e di candidato alla carica di Governatore.