Marco Imbimbo – «I numeri parlano chiaro, non possiamo che dichiarare il dissesto». L’assessore alle Finanze, Gianluca Forgione, annuncia la decisione presa dall’amministrazione al termine di una riunione di Giunta.
Quanto era nell’aria è stato confermato: verrà chiesto al Consiglio Comunale di mandare in default il Comune. La delibera sul dissesto, però, arriverà in Aula accompagnata dal parere del dirigente alle Finanze, Gianluigi Marotta, che, seppur confermando le difficoltà economiche dell’ente, propone un piano di riequilibrio dei conti della durata di 15 anni che consentirebbe di evitare il dissesto.
Ancora non c’è il parere, invece, dei revisori dei conti che, da oggi, hanno 20 giorni di tempo per esprimersi sulla volontà dell’amministrazione, ma Forgione assicura: «Anche con il parere contrario dei revisori, porterò in Aula la dichiarazione di dissesto», inoltre non chiude le porte a eventuali sue dimissioni nel caso in cui i revisori dovessero ritrovarsi sulla soluzione del dirigente alle Finanze piuttosto che su quelle dell’amministrazione.
Intanto, i numeri a cui accenna Forgione e che, secondo lui, giustificherebbero la volontà di mandare in default il Comune, vedono l’ente davanti a «un maggior disavanzo di 16 milioni, come accertato dal Consuntivo 2017 redatto dal commissario prefettizio, Mario Tommasino. A ciò si aggiunge che si è fatto utilizzo di fondi vincolati e non sono stati ripristinati alla data del 31 dicembre 2017 – spiega Forgione. Inoltre emergono liquidazioni in attesa di pagamento per 16 milioni di euro, mentre ci sono debiti fuori bilancio per 8 milioni di euro i cui pagamenti sono stati spalmati nel bilancio triennale 2018-2020».
Si tratta di numeri che, secondo l’assessore, portano tutti verso la dichiarazione di dissesto. «Gli uffici ci hanno segnalato che ci sarebbero altri debiti fuori bilancio per 1,4 milioni di euro, senza dimenticare la vicenda della piscina comunale con il Credito Sportivo che ci diffida a versare la restante parte di mutuo di 2,5 milioni di euro».
A questi numeri, l’assessore Forgione ne aggiunge altri non meglio specificati: «Il Comune ha debiti verso i creditori per circa 130 milioni di euro, di cui 50 milioni per spese correnti bilancio e 80 milioni di spese in conto capitale».
Le finanze del Comune, però, non mettono in mostra solo elementi negativi, perché c’è anche la voce dei crediti che l’ente deve riscuotere e che ammontano a «158 milioni di euro – spiega Forgione. Quelli relativi ad entrate correnti ammontano a circa 90 milioni di euro, mentre circa 51 milioni sono oggetto di accantonamento nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Ci sono, però, anche problematiche di riscossione, come segnalato dal Mef, secondo cui c’è una massa di residui attivi iscritta a bilancio, ma priva di giustificazione».
Se la posizione di Forgione è quella del dissesto, diverso è il parere del dirigente alle Finanze, Gianluigi Marotta, che parla invece di pre-dissesto. «Leggendo il suo parere – spiega Forgione – mi tranquillizzo perchè capisco che il dissesto è l’unica strada da percorrere. Il dirigente individua un periodo di recupero per la massa passiva di 15 anni, ma per me è troppo lungo». Nel caso in cui anche i revisori dei conti dovessero ritrovarsi più sulla posizione di Marotta che su quella di Forgione, l’assessore annuncia: «Questa è la nostra linea, andremo avanti per la nostra strada. poi valuterò se rimanere al mio posto».
L’assessore, inoltre, sottolinea come il quadro finanziario attuale sia stato determinato da scelte sbagliate prese negli anni precedenti. «Finora non era mai stato fatto un atto di riequilibrio nè un parere con cui si attestasse che esiste un problema strutturale finanziario – spiega l’assessore. Oggi gli uffici della ragioneria mettono nero su bianco che esiste questo problema e propongono piano di riequilibrio, ma lo avrebbero dovuto fare anni fa e non oggi. Ci sono montagne di debiti fuori bilancio, vuol dire che le procedure finora non sono state eseguite correttamente».
Le parole di Forgione hanno il sapore di un j’accuse nei confronti del dirigente alle Finanze, per un rapporto che sembra compromesso come conferma anche la differenza di vedute tra dissesto e pre-dissesto. «Il Comune ha disposto, anche per il passato, di una capacità di spesa superiore – spiega l’assessore. L’aver sottostimato i fondi, ha determinato un maggior disavanzo. L’ente ha beneficiato in passato di questa spesa che, altrimenti, sarebbe stata più contratta e il tutto si ripercuote oggi sulla situazione di cassa del Comune. Io al Comune ricopro funzioni di
assessore. C’è separazione tra attività politica e tecnica. Il dirigente ha espresso un parere per il pre-dissesto, ma per la prima volta leggiamo che l’ente ha una situazione finanziaria complicata e non ripianabile con strumenti ordinari. Credo che questa situazione fosse già presente nel 2016 se non negli anni passati».