La Cgil rilancia la “vertenza Irpinia” partendo dalla sanità e da Solofra. “Servono investimenti ordinari”

0
879

Alfredo Picariello – La Cgil rilancia la “vertenza Irpinia” partendo dalla sanità e da Solofra, “simbolo del disfacimento”, per dirla con le parole del segretario provinciale Franco Fiordellisi che oggi pomeriggio, nella sede di via Padre Paolo Manna di Avellino, ha accolto i giornalisti per presentare l’iniziativa di sabato 6 novembre in programma presso il centro congresso Asi della città conciaria, dal titolo “Una sanità pubblica, forte, di qualità per tutti”.

Si riparte, dunque, nel solco di quello che sta facendo già la Funzione Pubblica della Cgil e del percorso avviato con Cisl e Uil. “Non vogliamo delineare il mondo ideale, non siamo così velleitari”, spiega il segretario della Flc della Cgil Erika Picariello. “Il nostro intento è quello di realizzare una piattaforma di lavoro da condividere con tutti, con i sindaci, gli ordini professionali, gli operatori della sanità. Ed è proprio il caso di dire, se non ora quando?, visto che sono in arrivo fondi molto importanti che potrebbero risolvere diverse criticità. Chiamiano, quindi, tutta la provincia alla mobilitazione. C’è bisogno di una scossa generale”.

“Abbiamo già fatto delle iniziative con l’ordine dei Medici e con l’ordine degli Infermieri, andremo avanti incontrando i precari della sanità domani e venerdì”, afferma Fiordellisi. “Poi l’iniziativa di sabato. Partiamo da Solofra perché è il luogo simbolo dell’ultimo disfacimento della rete ospedaliera in provincia di Avellino. L’obiettivo è di rendere edotta la popolazione, di entrare nel merito, perché la vicenda della sanità è solo una parte di tutto quello che corriamo il rischio di dover affrontare a breve”.

“C’è il pericolo – sottolinea Fiordellisi – che, dopo aver investito sulle infrastrutture in sanità e scuola, non ci saranno uomini e donne che le faranno funzionare. Quello che si è verificato prima della pandemia e durante la pandemia diventerà ancora peggiore. Servono investimenti ordinari al di là di quelli straordinari che ci sono nel Pnrr. Serve una nuova visione di utilizzo del servizio sanitario pubblico e del sistema sanitario, mi riferisco in particolare all’interconnessione con i privati che non può diventare completamente sostitutiva dell’attività pubblica. In Irpinia abbiamo più di 80mila ultra 65enni, la media delle pensioni è di 678 euro al mese. A questo punto, se dovesse diventare tutto privato che fine faranno queste persone che già non si curano adeguatamente?”.

Perché a Solofra? “Lo dico francamente, vogliamo anche dimostrare alla Regione che ci sono luoghi dove si possono fare i concorsi. Nel centro Asi ad esempio, una struttura con 900 posti che può tranquillamente essere utilizzato per fare i concorsi in Irpinia. Abbiamo messo insieme più cose, si tenta di fare massa: c’è l’ospedale Landolfi che corre il rischio di essere chiuso, c’è la richiesta che facciamo da tempo di potenziare la medicina del lavoro in quel contesto, c’è l’ambiente che è problematico per la salute, ci sono spazi, è la somma che fa il totale, quindi è giusto che la vertenza parta anche da Solofra per poi arrivare in Alta Irpinia”.

All’iniziativa di sabato mattina ci saranno Nicola Ricci, segretario regionale e metropolitano della Cgil; il medico irpino Franco Mazza; il dottor Rocco Quatrale, neurologo e neurofisiologo clinico, primario della Neurologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre e direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell’Ulss 3 Serenissima. Infine, Ivan Cavicchi, filosofo della medicina e sociologo, una delle voci più autorevoli nel campo della medicina e della sanità. Insegna Sociologia dell’organizzazione sanitaria, Logica e Filosofia della scienza presso l’Università Tor Vergata di Roma.