La Cgil riapre la vertenza Alto Calore. “Riteniamo necessario riprendere il cammino unitario. Nei prossimi giorni ci confronteremo con le altre organizzazioni sindacali per affrontare l’Azienda e le istituzioni preposte sui temi oggetto della crisi, alla ricerca delle possibili soluzioni, nessuna esclusa, nell’intento di superare il difficile momento”. La Cgil non nasconde la sua preoccupazione per il silenzio improvviso che sembra calato sulla delicata vertenza.
“Avevamo già denunciato le scelte scellerate del passato, oggi vanno ricercate le responsabilità che non possono scaricarsi sui lavoratori. Nel contempo i soci devono impegnarsi a rispondere positivamente alle necessità della Società. L’intervento dell’autorità giudiziaria sulle passate gestioni oltre che far emergere, e non sappiamo per quali fini (potremmo immaginarlo), una organizzazione quanto mai fatiscente in merito alla capacità di riscossione delle fatture emesse per la gestione del servizio dovrebbero intervenire sulle incapacità di quanti preposti alla direzione tecnica dell’Azienda nella organizzazione del lavoro, dell’orario di lavoro e nella gestione oculata delle esigenze degli organici”, si legge nella nota congiunta di Filctem Avellino e del cordinamento Filctem Regionale.
“Pur avendo salutato positivamente l’approvazione della legge regionale 15/2015, che sembrava volesse accelerare il riassetto del servizio idrico integrato, a tutt’oggi non possiamo far altro che denunciare una fase di stallo incomprensibile. Probabilmente gli stessi enti locali titolari delle proposte di gestione, preferiscono mantenere lo stato attuale. Noi invece siamo dell’opinione che accelerare possa far emergere tutte le criticità presenti e dare le risposte opportune. In tal senso visto lo stallo nella partenza dell’Ente Idrico Campano, come si muove l’ente d’Ambito distrettuale Calore Irpino?”