100.000 litri erogati in 9 mesi, una media di 365 litri al giorno, risparmi del 70% e benefici dal punto di vista ambientale e sociale per la comunità. Sono solo alcune delle cifre, ben sintetizzate dall’infografica, dell’impatto positivo oltre ogni rosea previsione che ha avuto l’installazione della Casa dell’Acqua a Sturno, un modello che appena un anno fa sembrava pura utopia e che invece adesso sta incontrando favore anche in comuni più grandi come ad esempio Torre del Greco in provincia di Napoli.
Soddisfatto per i benefici della Casa dell’Acqua naturalmente il Sindaco di Sturno Vito Di Leo: “Le cifre parlano da sole, ma 9-12 mesi fa quando ho lanciato il progetto della Casa dell’Acqua potevano non sembrare così di immediata comprensione, io invece ci ho creduto fin da subito e mi sono dedicato con entusiasmo alla realizzazione di questo servizio importantissimo. A cominciare da chi ci ha fornito l’impianto di depurazione e distribuzione dell’acqua, una fornitura che è costata al Comune 0€, e che offre a tutta la cittadinanza acqua liscia o gasata, depurata e refrigerata (pensiamo ai mesi estivi) a prezzi assolutamente convenienti, solo 5 centesimi al litro. Il prodotto fornito dall’impianto della Casa dell’Acqua è assolutamente eccellente, e comporta un risparmio per le famiglie che abbiamo calcolato, tenendoci bassi, in questi 9 mesi, di circa 15.000€, calcolando un costo di 20 centesimi al litro per le bottiglie di acqua minerale in pet che si comprano nei supermarket.
Se poi andiamo a guardare ai benefici ambientali, abbiamo calcolato che in 9 mesi abbiamo evitato l’immissione di 8.000 tonnellate di anidride carbonica, abbiamo evitato l’acquisto di quasi 70.000 bottiglie di pet, pari a 3 tonnellate di materiale plastico derivato dal petrolio, che sono tra i materiali più inquinanti, risparmiando quindi anche sullo smaltimento dei rifiuti. Aggiungiamo che l’aver evitato di immettere in circolazione queste 66.000 e passa bottiglie di pet ha permesso di evitare il transito sulle nostre strade di 5 tir, per un risparmio anche in termini di carburante consumato di quasi 900 litri di combustibile. Ultimo ma non ultimo, il risparmio di 1350€ di costi di smaltimento del pet. Abbiamo parlato di benefici economici ed ambientali, ma non vanno dimenticati anche i benefici sociali, innanzitutto perché l’erogazione dell’acqua avviene in assoluta sicurezza, infatti non c’è circolazione di denaro contante alla Casa dell’Acqua, il tutto avviene esclusivamente per mezzo di tessere prepagate acquistabili al Comune, l’impianto poi è dotato di impianto di videosorveglianza ed infine la sua collocazione, in piazza Municipio dove ha anche sede il Comune è risultata ottimale sia in termini di sicurezza sia in termini di logistica. E dulcis in fundo, la Casa dell’Acqua assolve anche ad una funzione sociale, diventando un punto di incontro per tutta la comunità, come le fontane di una volta. Ecco dunque perché sono assolutamente entusiasta di questo progetto, che al Comune è costato zero e che distribuisce a prezzi bassissimi acqua pura e rigorosamente pubblica.”
Non può mancare un richiamo al dibattito che è di stretta attualità in questi giorni nella Provincia di Avellino e che riguarda proprio la gestione del sistema idrico, con la Provincia chiamata a trovare un punto di sintesi, in presenza di una legge regionale approvata nei mesi scorsi: “L’Irpinia galleggia sull’acqua, da Cassano Irpino, da Serino e da Caposele rifornisce d’acqua gran parte della Campania e della Puglia, nell’ordine di 5000 litri al secondo, indubbiamente c’è stata una gestione poco accorta negli ultimi anni, una gestione che ha portato ad indebitamenti consistenti, e d’altra parte ci sono leggi regionali, ma anche statali e finanche direttive europee che prescrivono che questi enti di gestione abbiano quantomeno il bilancio in pareggio. E naturalmente non possiamo pensare che questo disavanzo possa ripercuotersi sui cittadini, anzi io ritengo che l’acqua costi già troppo, e sarebbe quantomeno paradossale che una popolazione che abita in un territorio così ricco d’acqua come la nostra Irpinia debba pagare bollette ancora più salate per l’acqua. Ritengo quindi che quella della fusione sia la strada più opportuna da seguire”.
Diventa allora ancora più stringente la questione anch’essa attuale sulle trivellazioni, sulle quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in un referendum il prossimo 19 aprile: “Se come ho detto precedentemente l’Irpinia galleggia sull’acqua, appare evidente come non possa essere un’area dove poter estrarre il petrolio, sia per motivi geologici, teniamo presente come quest’area sia ad elevatissimo rischio sismico (il terremoto del 1980 lo ricordiamo ancora), sia per motivi legati proprio all’importanza cruciale dell’Irpinia come risorsa di approvvigionamento idrico per gran parte della Campania e della Puglia, e non ultimo per motivi ambientali, l’Irpinia è il polmone della Campania, ha eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche riconosciute in tutto il mondo, il solo pensare di estrarre il petrolio farebbe venir meno tutto questo. Come Sindaco di Sturno, insieme agli altri 118 comuni della Provincia di Avellino abbiamo approntato un progetto di valorizzazione del territorio chiamato Crociere in Irpinia, con il quale saremo presenti sia a Roma, alla Fiera Fare Turismo, sia a Milano alla BIT. E sempre su questo solco ho dato il via al progetto Sturno Città della Sana Alimentazione mettendo in evidenza lo stretto legame tra territorio ed agroalimentare.”