Pasquale Manganiello – Secondo l’Istat nel 2015 si è registrato un ulteriore incremento del grado di invecchiamento della popolazione. Al 31 dicembre 2015 l’età media della popolazione è pari a 44,7 anni (+0,3 punti percentuali rispetto al 2014 contro +0,2 punti degli anni precedenti). Il processo di invecchiamento investe tutte le regioni d’Italia anche se con intensità differenti (Prospetto 8). Al Centro-Nord l’età media supera i 45 anni, nelle regioni del Mezzogiorno è di poco superiore ai 43 anni. A livello regionale il valore più elevato si registra in Liguria (48,5 anni) seguita da Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Piemonte, Umbria e Molise (valori superiori ai 46 anni). Di contro l’età media è più bassa del valore nazionale in Lombardia, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Campania, (in quest’ultima è inferiore a 42 anni).
Analizzando la struttura per età della popolazione, si osserva la continua riduzione della popolazione con meno di 15 anni: al 31 dicembre 2015 è pari al 13,7%, un punto decimale in meno rispetto all’anno precedente. Continua a ridursi anche la consistenza della popolazione in età attiva (15-64 anni), nel 2015 si attesta al 64,3%, mentre è in crescita la popolazione di 65 anni e oltre (22%).
Il progressivo invecchiamento della popolazione è evidente guardando l’aumento costante degli ultraottantenni, che nel 2015 raggiungono il 6,7%. Fra questi, gli ultracentenari in vita al 31 dicembre 2015 sono 18.765, di cui poco più di 3 mila maschi. All’interno di tale categoria, gli individui con almeno 105 anni sono quasi 950 (oltre 800 di genere femminile) mentre i super-centenari (110 anni e oltre) sono 22, due maschi e 20 femmine, tra le quali spicca la persona più longeva al mondo che ha più di 116 anni e risiede in Piemonte.
A livello territoriale, nel Nord e nel Centro del Paese la percentuale di giovani fino a 14 anni si è andata ulteriormente riducendo, fino a raggiungere il valore del 13,6% al Nord e 13,3% al Centro. Nelle stesse ripartizioni i residenti con 65 anni e oltre si attestano intorno al 23% del totale, quelli con 80 anni e oltre intorno al 7%. Il disequilibrio tra giovani e anziani è più contenuto al Sud – dove la popolazione di 0-14 anni è il 14,2% del totale e quella over65 il 19,9% – ma soprattutto nelle Isole dove i valori sono rispettivamente pari a 13,7% e 20,7%. A livello regionale, la Liguria presenta il maggior squilibrio tra giovani e anziani, in quanto registra il valore più alto di popolazione con più di 64 anni (28,2%) e il valore più basso di individui con meno di 15 anni (11,5%). Di contro, in Campania si rileva la quota più bassa di persone con più di 64 anni (17,9%) e nella provincia autonoma di Bolzano quella più alta di popolazione con meno di 15 anni (16%). La popolazione in età attiva, che su scala nazionale rappresenta meno dei due terzi del totale (64,3%), oscilla fra il 60,3% della Liguria e il 66,9% della Campania.
Anche gli indici di struttura evidenziano l’invecchiamento della popolazione italiana. Al 31 dicembre 2015 l’indice di dipendenza strutturale, ossia il rapporto tra la popolazione in età inattiva su quella attiva, è pari al 55,5 contro il 53,5% del 2011. Nello stesso periodo anche l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione con più di 64 anni e quella con meno di 15 anni, registra un forte incremento passando dal 148,6% del 2011 al 161,4% del 2015.