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John Lennon, 35 anni dopo. E quel “sogno” mai così attuale

“Imagine there’s no countries, it isn’t hard to do. Nothing to kill or die for and no religion too. Imagine all the people living life in peace. You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one, I hope someday you’ll join us and the world will be as one”.

35 anni fa ci lasciava John Lennon, leader dei Beatles ed icona assoluta del pacifismo. Oggi quelle parole, estratte dal testo di Imagine, una delle canzoni più famose al mondo, suonano come un eco della forza di John, mai così attuali in un mondo dove di pace c’è davvero poco e non resta che sognarla, sperando di non essere gli unici a desiderare un mondo unito. Come se ci fosse un cerchio ad unire la canzone scritta nel 1971 e i fatti di cronaca recenti.

John fu ucciso l’8 dicembre del 1980, la dinamica dell’omicidio più celebre della storia della musica è stata oggetto di libri e film. Fu ucciso da quattro colpi di pistola esplosi alla schiena da parte di un criminale statunitense di nome Mark David Chapman. L’uomo non aveva perdonato a John alcune frasi inerenti alla religione, lo stesso “no religion too” era stato mal interpretato da Chapman. Ad incalzare la dose il cantante, durante un’intervista, dichiaro che i Beatles erano “più famosi di Gesù”.

“Volevo proprio urlargli in faccia chi diavolo si credesse di essere, dicendo quelle cose su Dio, sul paradiso e sui Beatles. Dire che non crede in Gesù e cose del genere. A quel punto la mia mente fu accecata totalmente dalla rabbia” questo il pensiero di Chapman, che strinse la mano al cantante e si fece firmare un autografo sulla copertina di Double Fantasy, suo ultimo album. Una scena che fu immortalata dal fotografo Paul Goresh. L’assassino aspettò poi la sua vittima per circa quattro ore. Alle 22.52 Chapman gli sparò contro cinque colpi di pistola di cui quattro andarono a segno e uno gli trapassò l’aorta.

Pochi giorni fa, il giorno dopo la strage del Bataclan, un uomo ha portato il suo pianoforte davanti all’ingresso del teatro, ha disegnato il simbolo della pace sulla coda e ha suonato le note di Imagine, così a chiudere quel cerchio, abbozzato da Lennon trentacinque anni fa e che forse un giorno troverà sua piena completezza in un mondo senza barbarie.

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