Isochimica, per 30 anni un Binario Morto. Libera: “Adesso svegliamoci”

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Renato Spiniello – “Binario Morto – Verità, Giustizia e Speranza sulla vicenda dell’ex Isochimica”: questo il nome dell’iniziativa partorita da Libera, Legambiente e Cgil con il patrocinio del Comune di Avellino, che si propone di alzare il livello di attenzione sulla vicenda della fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia.

Appuntamento mercoledì 27 settembre alle ore 18:30 presso il Centro Sociale Samantha Della Porta. Francesco Iandolo, referente provinciale dell’associazione contro le mafie, spiega così l’iniziativa: “Partiamo da un titolo provocatorio perché un binario morto può sempre diventare vivo e ci proponiamo di raccontare la vicenda dell’Isochimica guardando sia al passato che al futuro. Nostro obiettivo è alzare l’attenzione sulla vicenda spostandola dal piano provinciale a quello nazionale, per questo abbiamo invitando, tra gli altri, gente come Don Luigi Ciotti, Michele Buonomo e Maurizio Landini”.

La giornata inizierà con i saluti del Sindaco di Avellino Paolo Foti per poi proseguire con gli interventi degli ospiti. A moderare il dibattito invece ci penserà Rosy Battaglia, che segue le vicende nazionali legate all’amianto. Verrà proiettato anche un video che racconterà la storia dell’Isochimica di Avellino.

Le iniziative di Libera tuttavia non si concludono qui. “Nei prossimi giorni – continua Iandolo – chiederemo al Prefetto di intervenire mediando tra le diverse parti in gioco. Puntiamo a far tornare il processo ad Avellino, o nel suo hinterland più prossimo, e lo perseguiremo con una petizione popolare”.

Alla conferenza stampa di presentazione della kermesse sono intervenuti anche Nicola Abrante, in rappresentanza degli operai, Gigi Maraia dell’associazione Ariano In Movimento, Franco Fiordellisi, segretario della Cgil e Antonio Giannattasio di Legambiente. “La bonifica di Borgo Ferrovia deve essere un punto di partenza e non di arrivo – spiega proprio quest’ultimo – gli ex operai e gli abitanti della zona meritano un riscatto. L’Isochimica resta una ferita aperta nel cuore della città che le nuove generazioni meritano di conoscere”.

Dello stesso avviso anche il segretario della Cgil: “Incidenti del genere si combattono con la cultura. Essa è conoscenza, è non arrendersi al poteri forti, è avere la possibilità di scelta anche nel dramma. Noi come sindacato miriamo a squarciare quel velo di omertà che si è creato col tempo”.

“Scriviamo una nuova pagina non più di indifferenza, ma di volontà di conoscenza. Per anni l’Isochimica è stata un muro di gomma impossibile da scalfire, la responsabilità cade sulle istituzioni, sia nazionali che locali, e sull’omertà di politica e sindacati. Ora, attraverso Libera e il nuovo protagonismo dei sindacati, stiamo riuscendo finalmente a scalfire quel muro”: conclude Gigi Maraia.