Si riporta la dichiarazione del dott. Aldo D’Andrea, consulente medico processo Isochimica.
Ennesima vittima tra gli ex operi Isochimica. Ancora oggi, non è concesso ai lavoratori e alla città di Avellino la possibilità di discernere e di comprendere ciò che avvenne in quel periodo nella fabbrica di rione Ferrovia; il processo è a Napoli. Ai rinvii “tecnici”, si aggiungono ora quelli per il Covid, cosicché i tempi per una giusta sentenza si dilatano fino a generare oblio, in difetto di civiltà giudiziaria e di costumi.
Una pagina di cattiva storia industriale trova orecchie distratte, pigre all’ascolto di quelle nefaste sequele subite dalle persone e dall’ambiente, per causa di inosservanze di leggi e di tutela. La realtà di quell’epoca, degli anni ottanta, ha offerto un pessimo esempio di sé. Dopo circa quaranta anni, tutt’ora si protrae il quadro dell’ignominiosa solitudine dei sopravvissuti, ormai canuti e sofferenti nello spirito e nel corpo, traditi da un fariseo stato di diritto che mai avrebbe dovuto consentire quanto accaduto, e continua ad accadere.
Non resta altro che esprimere sentite condoglianze e chiedere scusa.