Isochimica, dalla Procura la richiesta di rinvio a giudizio per i 29 indagati

0
289
La lapide posta all'esterno della fabbrica

A sei mesi dalla notifica della conclusione delle indagini arriva la svolta giudiziaria sul caso Isochimica: c’è la richiesta di rinvio a giudizio per i 29 indagati (per disastro ambientale e omicidio colposo) nell’ambito della maxi inchiesta sull’ex fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia ad Avellino.

La richiesta depositata dal procuratore Rosario Cantelmo, dai pm Roberto Patscot ed Elia Taddeo è ora sulla scrivania del Giudice per le udienze preliminari, Fabrizio Ciccone, che dovrà fissare la data dell’udienza preliminare.

L’udienza preliminare si terrà non prima di qualche mese.

Sei mesi fa circa, ai 29 indagati erano state notificati gli avvisi di conclusione indagini.

Rosario Cantelmo
Rosario Cantelmo

Gli accusati a vario titolo potrebbero dover rispondere di reati gravissimi che vanno dal disastro colposo, all’omicidio plurimo colposo, disastro ambientale, lesioni, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Lo scorso novembre erano stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini ai 29 indagati.

 

GLI INDAGATI – Tra gli indagati Elio Graziano, proprietario di Isochimica Spa, Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca responsabili della sicurezza all’interno della fabbrica, i funzionari di Ferrovie dello Stato Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Caroti. E poi ancora l’intera squadra di Governo del Comune di Avellino nel 2005 con il sindaco Giuseppe Galasso, gli ex esponenti di Giunta Sergio Barile, Ivo Capone, Giancarlo Giordano, Luca Iandolo, Tony Iermano, Donato Pennetta, Raffaele Pericolo, Antonio Rotondi e Antonio Spina, ma anche l’attuale sindaco avellinese Paolo Foti, due dirigenti Franco Tizzani, oggi in pensione, e Luigi Angelo Cicalese, per l’Asl il funzionario Michele De Piano e Luigi Borea responsabile dell’Unità Operativa amianto.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here