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“Irpine”, storie di donne più forti della crisi nel libro di Elisa Forte

Raccontare donne di successo, che si sono particolarmente distinte nella tessitura della società irpina, per costruire modelli culturali di riferimento per le nuove generazioni. Nasce con questo obiettivo “Irpine”-Donne protagoniste di un territorio, ultimo libro della giornalista Elisa Forte che sarà presentato il 26 luglio a Cairano, nell’ambito della festa del migrante.

“Magistrati, imprenditrici, deputate, vigneronne e ricercatrici tutte sullo stesso piano – precisa – perché ognuna di loro ha offerto un contributo notevole per la crescita e il progresso del tessuto sociale. L’obiettivo che mi sono prefissata è quello di contestare quell’adagio proposto da Gianfranco Viesti- ordinario della facoltà di economia all’università di Bari- per cui “essere giovane, donna e meridionale moltiplica al cubo le difficoltà”.

Per troppo tempo accademici, politologi ed esperti di statistica nelle oculate analisi sul Mezzogiorno hanno lasciato decantare nozioni, calcoli e numeri elaborati da fredde statistiche, “così come per troppo tempo abbiamo lasciato che fossero le sagome disegnate da Sciascia o da Carlo Levi a tratteggiare i retaggi culturali del Sud. I volti delle nuove donne del Sud, parafrasando il professor Finzi, sanno guardare avanti con forza, ma anche con fiducia”.

Quello che viene fuori e che merita di essere sottolineato è che le quote rosa rappresentano ormai l’alibi per un’opinione pubblica che stenta a valutare il peso specifico della presenza femminile nelle attività produttive, sociali e culturali. “Fino ad oggi abbiamo interpretato il ruolo della donna come intrappolato in una gabbia statistica, mentre il mio scopo è rovesciare la piramide e dimostrare che non è più corretto parlare di emarginazione ma di protagonismo. Le criticità non mancano, è ovvio, così come la provincia non è immune dal fenomeno del femminicidio”, precisa l’autrice.

Le storie delle donne raccontate nel libro tracciano il profilo di una provincia ricca di validi esempi da emulare. “Si tratta di donne di successo che si sono particolarmente distinte nella tessitura della società irpina, e che rappresentano modelli culturali di riferimento per le nuove generazioni”.

Cogliendo i dettagli del lavoro, emerge una funzione nuova assegnata alle donne, che mai immaginano di sostituirsi agli uomini, ma intendono competere alla pari. “Sono talmente integrate da essere parte essenziale della società perché sono energie vitali, ma anche profondamente consapevoli di una realizzazione di parte dell’uguaglianza sostanziale, e che è relativa soltanto al piano delle responsabilità”, osserva la giornalista.

“Il mio obiettivo è raccontare l’Irpinia di oggi attraverso gli occhi delle donne, le mani usurate dal lavoro e le rughe scavate dall’ingegno, in questo meridione che arranca a rimanere presente a se stesso e tenta di reinventarsi un protagonismo, a volte come Sud Europa, altre come il Nord Africa. A 20 anni dalla nascita del Dipartimento per le Pari Opportunità – precisa non senza amarezza – l’affermazione del ruolo della donna in società è assai debole e precario: da un lato per le innumerevoli difficoltà che incontrano le donne a ottenere giusti e dignitosi spazi nel campo del lavoro e dei diritti, e dall’altro a causa della terribile crociata sulla violenza di genere”.

Il meticoloso e rigoroso lavoro di ricerca portato avanti dalla giornalista fotografa un tessuto sociale al femminile decisamente eterogeneo. “Sono le donne che generano la vita e fondano le nazioni, come nel caso dell’Irpinia, dove è possibile testimoniare una evidente operosità e laboriosità, in grado di muovere l’economia, di forgiare il progresso, la crescita e le innovazioni in tutti i campi. Dal volontariato alla politica, dall’economia all’insegnamento, questa pubblicazione vuole raccontare un’Irpinia inedita, composta da quei volti che con il loro lavoro hanno dato forma alla storia e hanno lasciato e lasciano tracce importanti”.

Le donne raccontate nel curato testo della Forte sono “semi buoni da piantare e curare, un plotone di brillanti professionalità che ogni giorno puntellano l’edificio “Irpinia” per renderlo sempre più accogliente, confortevole e luminoso. Sono esempi di forza e coraggio straordinari che hanno cambiato la storia e che meritano di essere menzionate perché artefici del rilancio della capacità produttiva e l’affermazione delle doti femminili”.

Le donne in Irpinia sono forza ed energia positiva, ma sintetizzano anche un paradosso difficile da debellare. In una provincia di 118 comuni, i sindaci donna si contano sul palmo di una mano a dimostrazione di un forte dominio di retaggi culturali vecchi e arretrati. “Altro scopo della mia pubblicazione è creare una piattaforma di confronto e dialogo, “dentro le mura”, fra esperienze e testimonianze, da cui sarà possibile ricavare un minimo comune denominatore da cui partire, e quindi una rotta da tracciare”, conclude.

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