Nuova iniziativa questa mattina degli operai Irisbus aderenti al movimento di Resistenza Operaia. Le tute blu dello stabilimento di Flumeri hanno distribuito centinaia di volantini davanti alle scuole della città capoluogo. Nel manifesto si fa riferimento alla storia della fabbrica della Valle Ufita e ai tagli del Governo nel settore cultura e scuola pubblica. Di seguito il testo.
“Cari giovani, cari studenti
è passato più di un anno da quando, in maniera unilaterale la Fiat ha deciso di smantellare anche qui in Irpinia chiudendo lo stabilimento IRISBUS di Valle Ufita. Si tratta di uno stabilimento strategico per l’intero Paese, infatti da qui uscivano gli autobus per il trasporto pubblico dell’intera nazione.
In questi mesi di lotta abbiamo tentato tutte le strade, quelle istituzionali, quelle sindacali, quelle parlamentari ma sembra che niente si sia veramente mosso per risolvere la questione.
Noi non possiamo permettere di perdere questa fabbrica non solo per gli operai, che vi lavorano o per l’indotto che ruota intorno ad essa, ma piuttosto non possiamo permettere che venga praticato l’ennesimo scippo al territorio e così sottratta a piccole dosi, apparentemente indolori, anche la speranza per le nuove generazioni di poter costruire qui la propria vita e il proprio futuro.
Purtroppo sia il Governo Berlusconi, sia quello Monti nulla hanno fatto per preservare questo presidio strategico, anzi con la scusa dei mercati e della globalizzazione giustificano tutti gli atti disumani del loro amico ”capitale”.
Tutto ciò che in questa barbara logica non rientra viene macinato e spazzato via. In nome dello spread e della finanza senza fare nessuna distinzione si chiudono Fabbriche, Presidi Ospedalieri, Tribunali e centri di cultura e di informazione.
Per conto delle banche e di una finta modernità si smantella la cultura accessibile a tutti minacciando e distruggendo anche la scuola pubblica.
Per tutti questi motivi per combattere contro un precario destino che ci accomuna, vi chiediamo di partecipare con noi ad una generalizzata ribellione culturale ed intellettuale partendo dall’Irpinia.
Noi crediamo che il mondo in cui viviamo e la società che ci circonda o è frutto della nostra immagine o è il risultato del nostro silenzio, per cui dato che né ci riconosciamo nella società che altri hanno costruito né vogliamo dissentire in silenzio, abbiamo deciso di praticare un’altra strada insieme a voi che parta dall’organizzazione collettiva per disegnare nuovi orizzonti”.