Ex Irisbus e Novolegno, dramma lavoro: la nota della UIL

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“La notizia della cassa integrazione per il 2019 per i 268 operai della ex Irisbus di Valle Ufita era abbastanza annunciata. Ciò che preoccupa è il futuro dello stabilimento”. Così apre la nota di riflessione del Segretario Generale UIL Avellino Benevento, Luigi Simeone in seguito alle notizie emerse dopo l’incontro di ieri al Mise.

“Per quanto concerne l’assetto della ex Irisbus, piuttosto, continua a mancare il socio privato che dovrà acquisire una quota dietro lauto pagamento – prosegue Simeone – E dovrà farlo accettando un piano industriale realizzato da altri. Ritengo sia questa la maggiore difficoltà tuttora in piedi.

Sul fronte produzione, come è noto, è prevista la realizzazione di bus elettrici e a gasolio. Una notizia sicuramente positiva. La novità – se può definirsi tale – è quella di lavorare eventualmente anche sul revamping di vecchi autobus. Un’idea industriale già abbastanza nota in passato.

Insomma non vediamo novità tangibili se non quelle di prorogare la cassa integrazione che era il minimo sindacale da poter richiedere.

Altra vertenza è quella della Novolegno per la quale ritengo la situazione sia preoccupante. A tal proposito per domani è in programma un consiglio comunale monotematico a Montefredane. Noi ci saremo ma speriamo partecipino anche i parlamentari irpini perché questa vicenda merita l’attenzione della politica in quanto, allo stato, né la Regione né il Ministero dello Sviluppo Economico pare si vogliano interessare. Di fatto c’è un gruppo che ha insediamenti produttivi all’estero, i cui fatturati chiudono con un aumento significativo del 10% su fatturati complessivi di circa 240 milioni l’anno e, nonostante ciò, decide di chiudere l’unica fabbrica al sud dopo aver usufruito sicuramente anche del credito di imposta”.