Irisbus, la politica si mobilita: interrogazioni a governo e Regione

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Avellino – Seppure in ritardo, i parlamentari nazionali e regionali irpini si stanno dando un gran da fare sulla delicatissima vicenda Irisbus. La notizia della chiusura dello stabilimento, giunta dal Lingotto, si è abbattuta come una mannaia sulla testa dei circa 700 lavoratori dello stabilimento, e degli altri 2000 che fanno capo al suo indotto. Fiat ha fatto sapere che per saturare il mercato europeo dei pullman sono più che sufficienti i due stabilimenti presenti in Francia e Repubblica Ceca. Di qui, la chiusura di quello irpino di Flumeri e di un’altra fabbrica situata a Barcellona. Il tutto, nonostante la realtà irpina sia l’unica in Italia a produrre autobus, ed il parco macchine campano sia vecchio ed inquinante. Gli esponenti di Noi Sud in consiglio regionale ed al Parlamento, Sergio Nappi e Arturo Iannaccone, hanno chiesto lumi a Regione e governo. Al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, si è rivolto anche Marco Pugliese, deputato di Forza del Sud. Al presidente regionale, Stefano Caldoro ed all’assessore alle Attività produttive Sergio Vetrella, ha chiesto immediate spiegazioni anche Rosa D’Amelio. I firmatari del Patto per lo sviluppo dell’Irpinia hanno sottolineato infine la necessità di un immediato tavolo nazionale con i rappresentanti del governo e la Fiat. Sulla vicenda, si inseriscono infine anche il parlamentare nazionale Stefano Fassina, responsabile della politica economica del Pd, ed il coordinatore regionale dei democratici Enzo Amendola. I due chiedono l’intervento immediato delle istituzioni. Di seguito il dettaglio degli interventi.

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