Irisbus, la Fiat stringe i tempi per la cessione al gruppo molisano di Massimo di Riso. Dopo l’incontro interlocutorio ma “deludente” svoltosi l’altro ieri a Roma, la delicatissima vertenza irpina sarà definita nel corso di due ulteriori summit, rispettivamente il prossimo 26 luglio e il 3 agosto. Il primo dei due tavoli, di natura tecnica, vedrà la partecipazione dei soli leader nazionali del sindacato, mentre il secondo, con una partecipazione pià ampia, decreterà in maniera ufficiale il destino della fabbrica di Flumeri.
Il fronte irpino, nonostante qualche fibrillazione, è deciso a combattere fino all’ultimo per la permanenza del Lingotto nella valle dell’Ufita. Ma a rendere in maniera evidente l’irremovibilità della casa torinese, è la comunicazione indirizzata questo pomeriggio dalla sede irpina di Confindustria alle segreterie provinciali e nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic ed Ugl metalmeccanici, all’Irisbus Spa, ed al gruppo “Itala spa”.
Nella nota si confermano gli appuntamenti in programma e l’esito del confronto del 20 luglio scorso. Tuttavia, si precisa che “al fine di rendere efficace il percorso individuato”, la procedura già avviata per la cessione del ramo d’azienda al gruppo di Massimo Di Riso, così come stabilito dalla normativa (articolo 47, legge 428/90), potrà partire già dallo stesso 3 agosto. Subito dopo la riunione in programma presso il Ministero dello Sviluppo economico, insomma, l’iter legale potrà essere avviato. La comunicazione rientra nell’ambito delle normali procedure del caso. Leggendo la nota, tuttavia, appare difficile non essere indotti a ritenere che il destino dell’Irisbus sia in qualche modo già scritto.