Ipercoop, la trattativa riprende il 6 settembre. Accordo lontano sugli esuberi

0
326

Riprenderà dal nodo degli esuberi il confronto tra Az Market e sindacato sul futuro dell’Ipercoop di Avellino, in programma il 6 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico. Si ritroveranno a Roma anche la Regione Campania e Distribuzione Centro Sud, controllata Coop.

L’incontro dell’altro giorno a Roma ha lasciato più ombre che luci sul futuro dell’ipermercato di Contrada Baccanico. Se Az Spa ha esplicitato la volontà di acquisire il ramo d’azienda, nell’ambito di una politica di espansione della presenza in Campania, dall’altra ha quantificato in 80 su 133 le persone collocabili nel nuovo progetto.

Una doccia gelata per lavoratori e sindacato che si sono trovati di fatto di fronte gli stessi numeri della prima trattativa naufragata qualche mese fa. Trovare un punto di intesa non sarà facile, ma la partita resta aperta.

Il gruppo calabrese ha dichiarato di voler applicare il contratto nazionale del terziario sottoscritto da Filcams, Fisascat e Uiltucs e Confcommercio, e ha considerato necessario l’abbandono di attività di lavorazioni, produzione e ristorazione (carne, pane, bar, ristorazione).

Secondo Az, inoltre, il numero delle ore lavoro dovrà essere tarata sui fatturati attesi (16 milioni nel 2019 e 18,3 nel 2021) in ragione delle nuove politiche commerciali da mettere in campo.

Prevista anche la possibilità di far gestire in comodato gratuito attività di produzione, quale il pane e pasticceria, a lavoratori interessati (fino a 20 addetti) a “mettersi in proprio”.

Una seri di opzioni che saranno meglio valutate da lavoratori e sindacato nei giorni che li separano dal prossimo vertice.

Impossibile, è stato precisato nel corso dll’incontro, la collocazione in altri punti vendita del gruppo di eventuali esuberi se non per alcune unità in aree geografiche non attigue (Reggio Calabria).

Distribuzione Centro Sud e Coop Alleanza hanno inoltre dichiarato la disponibilità a ricollocare in rete ( Emilia-Romagna) alcuni lavoratori e precisato la volontà di poter incentivare l’esodo (ad oggi fino a 24 mila euro lordi per il full- time). Il sindacato ha considerato insufficienti le risorse messe in campo per incentivare esodi.