“Non doveva andar così, ora siamo tutti un po’ più soli”. E’ sulle note di “Sta passando Novembre” di Eros Ramazzotti l’ultimo saluto a Nicola Zeppetelli, “Nik” per gli amici, ucciso sabato scorso a Cervinara da quattro colpi di pistola di piccolo calibro.
Un “bacio nel vento” in un caldo pomeriggio di fine febbraio. La frazione Ioffredo-Castello ha voluto dedicare un momento, alla fine del rito funebre, a quel suo figlio che tanto credeva nella rinascita della zona dopo l’alluvione. Aveva aperto un circolo, puntava a ingrandirsi. Ed è proprio davanti a quel locale che rappresentava un inno alla rinascita del centro storico che il sogno si è spezzato.
In tantissimi sono voluti salire alla Chiesa per l’addio al 40enne. Presente anche l’arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca.
Tutt’intorno corone di fiori, palloncini nerazzurri, lacrime e applausi. Sulla bara, portata a spalla dai compagni di sempre, una sciarpa, anche questa nerazzurra e la maglia di Ronaldo “Il Fenomeno”, quello che i tifosi dell’Inter non potranno mai scordare. Così come Cervinara non potrà mai scordare il suo “Nik”, quel ragazzo descritto da tutti come dal cuore buono e dall’indole docile.