Sono sempre di più le persone che provano a cimentarsi nel trading online, e negli ultimi tempi una delle alternative più gettonate è l’investimento in opzioni binarie. Davvero tanti utenti sono stati attirati dalla possibilità di ottenere ottimi profitti in tempi molto brevi cominciando da capitali di partenza bassi. Ci sono tantissime piattaforme create appositamente ed esse facilitano l’operazione predisponendo una buona varietà di scelte e azioni, semplificate al massimo. Su truffa.net è possibile consultare la lista dei migliori broker per investire in opzioni binarie, grazie a un minuzioso lavoro di ricerca, che offre ai lettori report dettagliati, in grado di verificare se una piattaforma sia in effetti affidabile o se si tratti invece di una grande truffa.
Esse ricordano molto la dinamica di una comune scommessa sportiva e, proprio per la loro natura simile al gioco d’azzardo, sono ritenute molto rischiose e soggette all’uso a scopo di truffa e frode.
Sono diversi i casi di siti che hanno promosso la pratica in modo fuorviante, senza informare gli utenti dei possibili rischi ad essa collegati. Ad esempio c’è stato chi prometteva rendimenti fino al 120% annuo, oppure chi non era autorizzato alla prestazione di servizi di investimento e proponeva servizi di trading basati sull’utilizzo di software che elaborano “decisioni di investimento” e che eseguivano automaticamente gli ordini sulle piattaforme di negoziazione online, senza che l’investitore si rendesse conto di nulla. Addirittura sono stati venduti metri quadri di foresta pluviale, pagati in criptovaluta e ovviamente senza che niente fosse reale, tranne i soldi persi.
Ciò ha portato l’ESMA a vietarle in Italia dal 2 luglio 2018, come anche negli altri paesi della Comunità Europea.
Ma cos’è esattamente un’opzione binaria? Un’opzione si dice binaria quando il guadagno ha un limite, costituito da un massimale fisso o nullo. Si chiama così in quanto ci sono solo due risultati che è possibile ottenere, ossia una previsione corretta o una previsione incorretta.
La caratteristica principale di queste opzioni sta nel fatto che quando viene stipulato il contratto, viene definito anche il ricavo che non può più cambiare. Spiegato molto semplicemente, si scommette sull’andamento positivo o negativo di un titolo a breve, medio o lungo termine.
L’investimento tramite queste opzioni risulta molto semplice da compiere e la dinamica, come detto prima, è molto simile a quella di una scommessa sportiva. Tutto ciò ha reso questa pratica molto diffusa e, allo stesso tempo, molto controversa (e sicuramente poco cambierà l’entrata in vigore del Decreto Dignità).
Il ritorno economico che si può ottenere da un’operazione è perciò fissato in partenza e viene espresso in termini di percentuale; questa può variare in base alla scadenza della singola opzione binaria, al tipo di asset scelto, al tipo di opzione binaria.
Per asset si intende qualsiasi bene di proprietà di un’azienda che possa essere monetizzato. Tra gli asset che si possono scegliere vi sono:
– asset Forex
– asset materie prime
– asset indici
– asset azioni
Una volta scelto l’asset si può proseguire scegliendo la data di scadenza e l’ammontare della puntata, che solitamente prevede una quota minima ed una quota massima che dipende dal broker.
Ci sono diversi tipi di opzioni binarie. L’opzione classica è quella in cui bisogna prevedere se l’andamento di un certo prezzo (Azioni, Indici, Valuta, etc) sarà rialzista (Call) oppure ribassista (Put).
Oltre ad essa, le altre opzioni più diffuse sono le opzioni binarie a breve scadenza, one touch, option builder e le opzioni binarie di coppia.
Quelle a breve scadenza sono le più diffuse poiché, in quanto bisogna prevedere se il prezzo dell’asset sarà più alto o più basso dopo 60 secondi dalla puntata, si hanno risultati in tempi minimi.
L’opzione più rischiosa è invece la one touch, essendo anche quella che garantisce i guadagni più alti. Si ha un prezzo standard impostato dal broker e una soglia che esso deve raggiungere almeno una volta. Non importa se alla fine esso sarà più alto o più basso, l’importante è che la soglia sia stata almeno toccata.
Le quote percentuali di guadagno e di perdita di un’opzione binaria, dipendono sia dal tipo di opzione scelta sia dal broker che ha fornito l’opzione. Se il prezzo dell’asset muove nella direzione in cui si è “scommesso” otterremo un profitto che varia dal 70 all’85% del capitale investito.
Dunque sembrano adatte a tutti, ma l’utente novello che non sa niente sul trading e tantomeno su queste opzioni deve comunque essere consapevole di trovarsi di fronte ad un investimento di natura finanziaria, e ciò implica il rischio, anche elevato, di perdere in parte o totalmente il capitale investito.