Investimenti: ecco gli asset da tenere d’occhio nei prossimi mesi

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Prosegue il momento positivo per i mercati finanziari, con un sentiment rialzista sostenuto dai dati macroeconomici USA e dal miglioramento dell’attività economica globale. Nonostante permanga un clima d’incertezza legato agli effetti del Covid-19 e alla preoccupazione sulle nuove varianti del SARS-CoV-2, il ritmo accelerato degli Stati Uniti sul programma vaccinale incoraggia gli investitori.

Anche nel vecchio continente le Borse europee continuano in rialzo, nonostante la lenta somministrazione delle dosi di vaccino alla popolazione, con il brusco calo di vaccinati giornalieri registrato in Italia. Ad ogni modo, le prospettive di breve e medio termine rimangono promettenti, con la Fed che indica una crescita per il PIL USA del 6,5% nel 2021, mentre la Bce ha reso note le nuove stime in cui emerge un possibile aumento dell’economia dell’Eurozona del 4% quest’anno.

Azioni, materie prime e criptovalute da monitorare secondo gli esperti

La lenta ma progressiva ripresa dell’attività economica potrebbe favorire soprattutto i titoli ciclici, con potenzialità importanti nei prossimi mesi per alcune società quotate e una serie di materie prime. Secondo gli esperti dell’autorevolissimo Insider24, tra gli asset da tenere d’occhio nel mercato azionario ci sono innanzitutto gli energetici, con prospettive interessanti per aziende come Saipem, Tenaris, Eni e Repsol. Lo stesso vale per i bancari come UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Commerzbank, Lloyds Banking Group, Banco Santander e BBVA.

Sull’onda della ripartenza economica sono da analizzare in modo accurato anche le aziende del comparto industriale, con prospettive da non sottovalutare per imprese come Prysmian, NIO, Lanxess, Thyssenkrupp, Covestro, Renault, Faurecia e Spectris. Potenzialità in vista della crescita economica ci sono anche per le aziende che operano nel settore tecnologico, come STMicroelectronics, FMC Technologies, Snowflake, Palantir Technologies, Ebix e Siemens Gamesa. Aspettative rialziste, sebbene moderate, riguardano anche i Big Tech americani Apple, Amazon, Facebook, Microsoft e Alphabet (Google), ai quali si sono aggiunti nell’ultimo anno anche Tesla e Netflix.

La ripresa del turismo è un altro fenomeno da valutare con particolare interesse, in quanto una maggiore flessibilità già in estate potrebbe favorire il business di aziende duramente penalizzate dalla pandemia di Coronavirus come American Airlines, Airbnb, Amadeus IT Group e The Priceline Group (Booking.com, Momondo, Agoda.com, Kayak.com, Rentalcars.com). Nel settore automotive l’osservato speciale è senz’altro Volkswagen, con il titolo reduce da un rialzo del 150% nell’ultimo anno e del 27% in appena un mese, favorito dalle previsioni che vedono il gruppo tedesco di Wolfsburg superare Tesla nella vendita di auto elettriche nei prossimi anni.

Tra le materie prime un asset da monitorare è sicuramente l’argento, con gli analisti di Intesa Sanpaolo che vedono per il metallo prezioso un possibile target fino a 30 dollari, performance che sarebbe supportata dalla ripartenza dei consumi e dall’accelerazione della produzione economica prevista già a partire dal secondo trimestre 2021. Anche le criptovalute continuano a offrire opportunità da considerare, tenendo conto che Bitcoin ha raddoppiato la sua quotazione in appena tre mesi, con prestazioni record anche per Binance Coin, Ethereum e Ripple.

Attenzione alla gestione del rischio nel breve termine

Secondo gli esperti nel breve termine ci sarà una condizione di generale incertezza, dovuta soprattutto alla gestione non ottimale del piano vaccinale in alcuni Paesi. Nel vecchio continente fino ad oggi l’Unione Europea ha fallito tutti gli obiettivi prefissati per il programma di immunizzazione, mettendo in evidenza la fragilità dell’amministrazione centralizzata per l’acquisto e la distribuzione dei vaccini contro il Covid-19. Il target del 70% della popolazione adulta vaccinata entro l’estate appare sempre più lontano, mentre gli Stati Uniti volano con oltre 3 milioni di dosi somministrate al giorno di media.

In Europa è stata raggiunta una copertura di appena il 27% tra gli over 80, la fascia di popolazione più vulnerabile per la quale era previsto di arrivare all’80% entro la fine di marzo. Anche per il personale sanitario l’80% non è stato centrato, infatti si è ottenuto appena un più modesto 47% di vaccinati tra i professionisti della salute. I problemi sono diversi, dalle difficoltà degli Stati membri nella somministrazione delle dosi consegnate dall’Unione Europea, fino ai complessi rapporti con le case farmaceutiche e allo scarso potere della UE in fase di negoziazione e obbligo delle aziende biotech al rispetto degli accordi presi.

Questo contesto rischia di compromettere in parte la ripartenza dell’economia dell’Eurozona, per questo motivo è essenziale prestare attenzione alle ricadute sui mercati finanziari, poiché qualora i piani vaccinali dovessero proseguire con questo ritmo gli obiettivi di crescita potrebbero essere disattesi, con ripercussioni anche per le Borse europee e gli investimenti. Lo scenario americano e quello cinese appaiono decisamente più stabili e positivi per il breve termine, ad ogni modo è consigliabile adottare un approccio prudente, attraverso una corretta gestione del rischio e la copertura delle posizioni più esposte.