“Berlusconi è un punto di riferimento ma vivremo di luce nostra”: Santoli scende in campo

0
250

Pasquale Manganiello – “Il mio sostegno a Gerardo Santoli rappresentante di quel mondo delle piccole imprese e di quella terra l’irpinia a cui va la mia massima attenzione”. L’endorsement di Silvio Berlusconi non ha di certo lasciato indifferente l’intera area politica del centrodestra irpino che avrà, in vista delle Politiche, un punto di riferimento nel vicepresidente nazionale di Confimprenditori.

Presidente Santoli, la “benedizione” di Silvio Berlusconi può essere definita un punto di svolta di questa “idea liberale” con sguardo puntato alle prossime elezioni?

“Scherzando con gli amici ho detto che non si può benedire un ‘Santoli’.  Ma, in effetti, insieme ad Enrico Zanetti, Flavio Tosi, Stefano Parisi ed altri protagonisti del mondo imprenditoriale e della cosiddetta società civile abbiamo deciso di dare voce a questo mondo liberale che è vivo ma che da anni non trova degna rappresentanza. La nostra area di riferimento è quella del centrodestra ma non vorremmo essere etichettati come il quarto petalo di Berlusconi, anche se è difficile staccarsi dal cono d’ombra di una figura così avvolgente. L’idea è quella di vivere di una luce nostra.”

Quando e dove è nata la decisione di scendere in campo?

“E’ un dato di fatto che la cosa pubblica sia finita in mano a chi nella vita non ha mai avuto una professione. Ci ritroviamo una classe politica mediocre, incapace di dare al Paese una idea di futuro. Noi siamo persone che hanno dimostrato qualcosa nella loro vita, persone che sanno cosa fare. La classe dirigente di oggi, tranne rare eccezioni, prima di occupare quello scranno non aveva un mestiere. Porteremo in Parlamento le istanze di quel mondo troppo spesso dimenticato.”

Lei, nei suoi vari interventi, ha sottolineato che c’è stato un “incremento dell’occupazione effimero con il numero degli occupati permanenti, soprattutto irpini, praticamente fermo”. Qual è la vostra proposta?

“Questa sarà la nostra battaglia: stop a quei bonus che alterano disagi evidenti mistificando la realtà e vantando incrementi di posti di lavoro che poi risultano a tempo determinato. Bisogna lavorare sull’economia reale, un imprenditore deve assumere perchè sa che la sua azienda potrà essere protagonista sul mercato. Si dovrebbe incidere, piuttosto, sull’imposizione fiscale che ha raggiunto livelli insostenibili. Pensiamo alla tredicesima e alla quattordicesima, un imprenditore è costretto a pagare anche i contributi. Queste finte decontribuzioni hanno creato situazioni paradossali in questi anni. Noi avevamo la legge 407, gli sgravi già c’erano, soprattutto per il Sud ed erano strutturali. Fino all’arrivo di Renzi, gli imprenditori potevano assumere e ricevere sgravi contributivi. Quel Governo ha fatto null’altro che eliminare la legge e riempirsi la bocca di questi bonus quando poi si vanno sempre a toccare le tasche dei piccoli imprenditori. Parliamo semplicemente di questo, noi cambieremo registro.”

Cosa pensa di questa legge elettorale?

“E’ una legge elettorale sbagliata che non recupera il rapporto con l’elettorato. Ci troviamo questo sbarramento del 3% e dobbiamo avere la forza di poterci misurare, dobbiamo vederlo come un’occasione. Certo, ci sarà il momento di scegliere se andare in coalizione o da soli. Io andrei da solo, ma non è una scelta che dipende esclusivamente da me. Il nostro intento è quello di portare onestà competenza e meritocrazia in Parlamento.”

Un giudizio su coloro che saranno gli avversari di questa competizione, in particolare in provincia di Avellino.

“Ci stanno spianando un’autostrada, è facile competere con questi avversari politici. Penso a quando incontreremo nei collegi uninominali deputati uscenti del Pd o dei 5stelle: per un esponente del nostro movimento sarà fin troppo facile spuntarla, nonostante apparati e clientele. La gente irpina sa scegliere ma bisogna darle una possibilità e questa legge elettorale, purtroppo, non è migliorativa da questo punto di vista. Il mio giudizio è negativo su chi ha gestito il potere, se così possiamo definirlo, in provincia di Avellino. Sono stati 5 anni di promesse e di annunci, c’è una situazione precaria da troppo tempo.”

A chi si rivolgono i liberali?

“Ci rivolgiamo a tutti ed in particolare al mondo delle piccole imprese che non ha nessuna attenzione mediatica. Ci riempiamo la bocca delle vertenze di grossi nomi come Fiat o Irisbus quando ogni giorno centinaia di imprenditori sono costretti a chiudere la propria attività senza poter usufruire di ammortizzatori sociali. E’ evidente il distacco reale che c’è tra questa classe dirigente e politica irpina rispetto alla popolazione. Avellino la sto vivendo poco ultimamente, il mio impegno come vicepresidente nazionale Confimprenditori mi ha costretto ad andare in giro per l’Italia ma questo  mi è servito per capire le difficoltà della nostra terra ed entrare in contatto con altri mondi. Purtroppo da noi, per anni, si è data troppa importanza alla politica, si è cercata la strada più facile e, quando la politica è venuta meno, un’intera provincia è andata in difficoltà. L’impresa deve ritornare protagonista anche sul nostro territorio”.