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Amministrative Atripalda, parla Criscuoli (Piazza Grande): “Noi liberi da accordi di potere”

Pasquale Manganiello – La campagna elettorale ad Atripalda è entrata nel vivo come negli altri 12 comuni chiamati al voto il prossimo 11 Giugno. Piazza Grande si propone come alternativa all’Amministrazione uscente dopo 5 anni vissuti a fare opposizione.

In lista c’è Luca Criscuoli che commenta così l’idea alla base della sua candidatura e della presentazione della compagine:

“Piazza Grande oltre ad essere alternativa alle liste affiancate e sostenute dai partiti e dalle loro segreterie provinciali rappresenta il vero cambiamento per la città futura. La differenza sta proprio nel fatto che noi siamo cittadini liberi, liberi dalle catene delle consorterie, liberi da accordi di potere. Noi abbiamo le idee, possiamo e vogliamo parlare delle cose reali. Gli altri non si fanno vedere, non si fanno sentire, hanno poco da dire e molto da nascondere e proteggere. Noi siamo la faccia pulita in questa competizione. I nostri volti sono i volti della gente semplice, della madre che va a fare la spesa, del nonno che bada ai nipotini, del ragazzo che cresce in una realtà depressa da decenni di scelte sbagliate e contro il benessere della cittadinanza.”

Paolo Spagnuolo ha sottolineato nel recente Confronto tra i candidati sindaco, andato in onda sulla nostra web tv, come sia stato difficile traghettare un comune indebitato in acque più sicure. Secondo lei si poteva fare meglio?

“Il Sindaco uscente dice questo e ne prendiamo atto. Ma siamo davvero certi che Atripalda sia stata davvero traghettata in acque più sicure? La pensiamo diversamente, e le informazioni e i dati che abbiamo, frutto peraltro di cinque anni di coerente e ferma opposizione in Consiglio Comunale, ci descrivono una situazione tutt’altro che sicura. Direi che il segno è opposto se vogliamo considerare soltanto l’ultimo Bilancio di Previsione approvato sul filo di lana dall’Amministrazione uscente, quando l’armonia delle convenienze teneva ancora tutti uniti in Giunta, prima della bagarre e l’inizio dei trasformismi e dei “tradimenti” che sono oggi sotto gli occhi di tutti. I nostri numeri ci dicono che i debiti dell’Ente sono rimasti sostanzialmente invariati, e forse peggiorati dall’assoluta incapacità di razionalizzare la spesa. C’è un debito molto alto, che ha radici profonde nelle passate legislature, che in modo omogeneo hanno trascinato per anni la città in una sorta di galleggiamento e con il fiato sul collo della Corte dei Conti che ancora oggi ammonisce per certe scelte fantasiose e virtuali, per le voci di spesa incontrollate. È nostro l’impegno di raccontare alla Città tutta la verità sui conti, appena saremo insediati.”

L’ambiente è un tema centrale di questa campagna elettorale. Qual è la vostra di idea di sviluppo?

“L’ambiente è vita. Parliamo della vita delle persone, parliamo della prima causa di morte in questo territorio, parliamo della disperazione di centinaia di famiglie che devono fare i conti con una sofferenza sempre più diffusa e radicata. Non ci interessa speculare su cose di cui ci occupiamo da decenni. Personalmente ero in campo anche quando si trattava di risolvere le antenne che tanto facevano paura alla gente. Le problematiche ambientali si affrontano informando, individuando soluzioni che incidono nell’immediato, perché l’inquinamento non riposa.

Ci siamo confrontati con i comitati e le associazione che sono impegnate in questa battaglia per la vita.  Siamo con loro quando reclamano un Registro dei Tumori, quando invocano lealtà e senso civico da parte dei medici di base, siamo con loro quando dicono che la filiera degli interessi che girano intorno al tema dei rifiuti deve essere interrotta. Le Asl devono invertire la linea, l’Arpac deve rendersi efficace e dare i dati, senza filtri e tempistiche diluite. Questo territorio ha subito disastri ecologici che non hanno precedenti per frequenza ed intensità. C’è troppo veleno nell’aria per dormire sonni tranquilli, la gente lo deve sapere, non è allarmismo, è un allarme che lanciamo con forza. Immaginiamo una città convertita, migliorare l’ambiente significa migliorare la qualità della vita. Il territorio atripaldese è stato cementificato anche oltre il buon senso mentre l’attenzione per il verde pubblico è rimasto vicino allo zero.

Ci sono le possibilità attraverso investimenti mirati e finanziatidai fondi previsti per il rilancio del territorio, delle sue qualità migliori, contestualizzando lo sviluppo della città secondo linee precise, in cinque anni si può fare molto in questo senso, noi abbiamo le nostre proposte e le persone giuste per realizzarle.”

Quanto peserà la frattura tra Spagnuolo e Tuccia in questa campagna elettorale?

“Non so quanto sia reale o strumentale quella che tu definisci frattura. Le fratture possono poggiare su situazioni molto diverse tra loro, sono gli interessi di parte, personali, a tracciare le distanze. Mi pare che siano andati d’amore e d’accordo fino all’ultimo, l’uno ha sostenuto l’altro in vari momenti , sia a livello atripaldese che provinciale. Diverso invece il discorso se lo proiettiamo sugli equilibri del Pd di cui entrambi fanno parte, anche se con posizioni e modalità diverse. Lo raccontano le cronache dell’ultimo turbolento periodo. Ora la frattura si è cristallizzata, Tuccia è fuori con la sua linea unitaria. Spagnuolo si prende una fetta di Pd, con le sue truppe ma non vuole essere il candidato del Pd. E poi c’è il Pd che ha tradito Tuccia, che si esprime nelle candidature e nei nomi della lista di “Scegliamo Atripalda”, nata sugli accordi sovracomunali tra De Mita e Pd, insieme a Forza Italia e Sinistra Italiana.  Mi pare evidente a questo punto che tra i due Spagnuolo l’orizzonte sia comune, un orizzonte di convivenza e di spartizione del potere.”

In quanto a politiche giovanili cosa propone Piazza Grande?

“Parliamo delle politiche sociali e giovanili, parliamo di queste sconosciute, eterne assenti dall’agenda politica degli ultimi 20 anni. È un tema che mi sta molto a cuore e per cui mi batto da quando faccio attività politica. Per cultura e passione sono legato agli spazi sociali, agli spazi liberi che ad Atripalda non esistono, nonostante sia palese l’estrema urgente necessità ci creare luoghi di convivenza, di scambio. Mi sono sempre chiesto come mai in tanti anni, nonostante il Pd avesse avuto sempre gli assessori e le deleghe del settore, non sia riuscito mai ad impostare un discorso sereno e ampio con i giovani atripaldesi, con le associazioni , con i soggetti che per debolezza sociale reclamavano attenzione ed iniziativa. Non è bastato assistere allo spegnimento progressivo delle migliori energie, manifestatesi nel tempo , non sono bastati i suicidi di giovani atripaldesi, i femminicidi, le violenze carnali, il disagio diffuso in parecchie parti della cittadinanza, a modificare l’approccio banalmente assistenzialistico degli amministratori rispetto ad una realtà sociale che presenta enormi problematiche, legate spesso alla povertà e alla mancanza di alternative , alla mancanza di lavoro e di prospettive.

La politica ha il dovere di far fronte a queste macroscopiche mancanze. Piazza Grande si pone questo obiettivo. LE altre liste si affannano, nelle poche apparizioni sulla stampa e nelle dichiarazioni in rete, ad inventarsi un nuovo modo di chiamare Atripalda: Atripalda Città dei Mercanti, Atripalda Città della Cultura , Atripalda la Citta del Turismo. Noi vorremo trasformarla nella Città Vivibile e Visibile, in cui tutti possano riconoscersi e collaborare al suo rilancio, senza zone d’ombra.”

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