“Internazionalizzare è una necessità”. Confindustria supporta le aziende irpine e lancia la sfida

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Alfredo Picariello – La sfida dell’export non è più un’opzione ma quasi una necesità. Se fino a qualche anno fa si poteva scegliere se competere o meno sui mercati esteri, oggi l’internazionalizzazione sembra essere un percorso quasi obbligato se un’azienda vuol continuare ad essere competitiva. Un discorso ormai non più riservato soltanto alle grandi o medie aziende. Anche le piccole o piccolissime imprese devono adeguarsi se vogliono sopravvivere. Facile a dirsi, ovviamente, più difficile farlo nel concreto, soprattutto in una provincia come quella di Avellino dove il tessuto imprenditoriale è fatto di piccole aziende, molte delle quali ancora a conduzione familiare.

Proprio per questo motivo, Confindustria ha deciso di iniziare un percorso di affiancamento alle imprese locali, fornendo loro validi “sostegni”, a cominciare dal supporto tecnico di esperti del settore. Cosa che è stata fatta, ad esempio, oggi pomeriggio, con un convegno ad hoc che si è tenuto nella sede dell’associazione. “Il mercato globale è sempre più aperto, internazionalizzare è ormai una necessità”, spiega Massimo Iapicca, presidente Comitato Piccola Industria di Confindustria Avellino. “Servono nuove idee ed una nuova visione aziendale. Insomma, un nuovo concetto d’impresa. Le nostre imprese stanno dimostrando di poter affrontare le nuove sfide ma occorre fare molto di più”.

Parola agli esperti, dunque. A Mariangela Siciliano, responsabile education for export di Sace, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, specializzata nel sostegno alle imprese italiane, in particolare le Pmi, che vogliono crescere nel mercato globale. Siciliano, tra le altre cose, ha illustrato il sito www.sacesimest.it. “Attraverso la sinergia di competenze integrate e servizi assicurativi e finanziari, offriamo un modello operativo unico nel panorama italiano, votato allo sviluppo economico del Paese. Le imprese italiane sono il pilastro fondamentale della nostra strategia. Il nuovo piano industriale per il prossimo triennio 2019-2021, definisce per Sace Simest linee guida sostanzialmente in continuità con quanto realizzato negli anni precedenti. In particolare il Polo dovrà proseguire il suo sentiero di crescita delle risorse mobilitate a supporto delle attività di export e internazionalizzazione delle imprese, in particolare delle Pmi”.

Dunque, ci sono pacchetti di finanziamento che possono essere utilizzati dalle imprese che vogliono esportare. Ovviamente, dare uno sguardo al sito sacesimest.it, può essere molto importante. Nel triennio 2016-2018, il Polo ha complessivamente mobilitato 72 miliardi di euro, superando di 11 punti percentuali gli obiettivi fissati dal Piano”.

Sace, inoltre – sottolinea Siciliano – mappa gli indici di rischio e le opportunità dei Paesi.

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