“È l’impianto della legge che è sbagliato, perché, nei fatti, indebolisce la democrazia. E la decisione del Governo di ricorrere, per l’ennesima volta, alla fiducia, ne è una prova ulteriore”.
Così il senatore del partito Democratico Enzo De Luca nell’intervento in Aula ieri pomeriggio nel corso della discussione sul disegno di legge sulle intercettazioni. Vicepresidente della Commissione di Inchiesta sugli illeciti legati al ciclo dei rifiuti, il senatore irpino ha sottolineato l’importanza delle intercettazioni per combattere le ecomafie.
“I grandi scandali legati alla violazione dell’ambiente da parte delle mafie sono stati scoperti grazie alle intercettazioni – ha puntualizzato – A cominciare dall’affare rifiuti, che, con il traffico di droga e gli appalti truccati rappresenta uno dei filoni più redditizi dell’impresa criminale. L’ecomafia non conosce crisi e produce fatturati esorbitanti. Per sbarrarle il passo l’azione della magistratura, che pure da sola non può bastare, è vitale. E fondamentali sono le registrazioni dei colloqui tra affiliati, capizona, boss. Grazie alle intercettazioni che è stato possibile cogliere la gravità della mattanza ambientale in corso nel Paese e capire l’efferatezza dei soggetti che stanno avvelenando l’Italia, compromettendo l’avvenire delle generazioni future.
Limitando le registrazioni si favorirà la scalata delle ecomafie, che godono ottima salute e fanno dello sfruttamento dell’ambiente la base, anche economica, per estendere il proprio predominio sui territori.
Vale soprattutto al Sud, storicamente più esposto alle infiltrazioni di camorra, mafia e ‘ndrangheta, ma il Nord, come hanno dimostrato le tante indagini della magistratura e come ci confermano i nostri “auditi”, non ne è immune.
Come emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente e come ha denunciato Roberto Saviano in una bella analisi sul fenomeno, il centro e il nord del Paese si stanno accreditando come fulcro del più che lucroso affare rifiuti. Dal traffico dei rifiuti, escluso lo smaltimento di quelli speciali, nel 2009 la criminalità ha incassato 20,5 miliardi di euro. Temo che limitando l’uso delle intercettazioni il fatturato crescerà. Tale emergenza sarà acuita dall’approvazione della norma che, come l’hanno concepita maggioranza e Governo, si configura come una vera e propria mistificazione e, se approvata, scardinerà ancora di più i principi sui quali poggia la nostra democrazia”.
Redazione Irpinia
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