Inquinamento Valle del Sabato, nuovo blitz del Noe: ispezionata la Co.Bi.Em

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Prosegue l’inchiesta sull’inquinamento della Valle del Sabato.

Nella giornata di ieri il blitz dei Carabinieri che hanno ispezionato i i locali della Co.Bi.Em, azienda leader nel settore della produzione di conglomerati, bituminosi ed emulsionanti. I militari del Noe di Salerno, coordinati dal maggiore Giuseppe Ambrosone, hanno emesso un avviso di garanzia al titolare dell’azienda per molestie olfattive.

L’inchiesta è stata avviata dopo le continue denunce da parte di ambientalisti e abitanti della zona: al vaglio dei Carabinieri e della Procura, che ha nominato come consulente il geologo Giovanni Auriemma, anche le modalità di lavorazione, le certificazioni e i documenti presenti nella sede di Pianodardine.

L’azienda del gruppo Marsella è nella black-list del comitato “Salviamo la nostra Valle del Sabato”, presieduto dal dott. Franco Mazza, che racchiude tutte le ipotetiche fonti d’inquinamento dell’area.

Si tratta del quarto sopralluogo ordinato dal pool di magistrati coordinati dal Procuratore Rosario Cantelmo. Le attività sono continuate per tutto il pomeriggio e non hanno portato a nessun provvedimento immediato.

Gli inquirenti vogliono vederci chiaro su tutti gli impianti che insistono nella Valle del Sabato, quelli che il 28 settembre furono fotografati dall’alto dai Carabinieri del nucleo operativo ecologico, con l’obiettivo di fornire risposte a comitati e residenti che da tempo denunciano l’aumento di neoplasie e malattie respiratorie, con morti sempre più frequenti che stanno piegando le comunità di Atripalda, Manocalzati, San Barbato, Arcella, Montefredane, Prata, Pratola.

Gli inquirenti dovranno stabilire il nesso tra inquinamento e condizioni di salute di quella fetta d’Irpinia che conta oltre 30mila persone.

Oltre alla Co.Bi.Em, gli impianti verificati sono lo Stir, la Meridionale Alimenti, l’azienda che opera nella produzione di legumi in scatola, e la Dentice Pantaleone di Arcella, azienda adibita al trattamento rifiuti. Da controllare invece la Novolegno, l’ex Metairame, l’ex Imi e altri siti individuati dalla Procura.

Insomma previsto ancora un lavoro lungo e meticoloso, che probabilmente sarà accompagnato da un’indagine epidemiologica per far luce su morti sospette e casi di patologie presumibilmente derivanti all’inquinamento industriale della Valle.