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Inquinamento atmosferico, Legambiente: “Avellino peggio di Napoli”

Marco Grasso – Pm10, Legambiente boccia Avellino. L’ultimo rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane, pubblicato ad inizio 2018, certifica che le stazioni delle città campane di Caserta (De Amicis), Avellino (Alighieri) e Napoli (Ferrovia) hanno superato il limite giornaliero, rispettivamente per 53, 49 e 43 volte.

Nel 2017 sono 39 i capoluoghi di provincia italiani dove è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio della qualità dell’aria di tipo urbano, il limite annuale per le polveri sottili di 35 giorni con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metrocubo. Di questi, ben 24 hanno superato più del doppio il limite previsto per legge, mentre in 5 capoluoghi si sono superati addirittura i 100 giorni nell’anno (Torino “Grassi” 112, Cremona “Fatebenefratelli” 105, Alessandria “D’Annunzio” 103, Padova “Mandria” 102 e Pavia “Minerva” 101). Asti (Baussano) con 98 e Milano (Senato) con le sue 97 giornate oltre il limite ci sono andate molto vicino. Seguono Venezia (Tagliamento) 94, Frosinone (Scalo) 93, Lodi (Vignati) 90 e Vicenza (Italia) 90.

Delle 39 città fuorilegge nel 2017, ben 31 risultano tali anche nelle speciale classifica di Legambiente Pm10 ti tengo d’occhio degli ultimi 3 anni: solo Lecco compare per la prima volta quest’anno con 42 sforamenti, mentre Biella, Caserta, Parma, Pordenone, Ravenna e Varese sono comparse due volte su tre negli ultimi anni. Per le altre non c’è scampo, l’aria inquinata è una costante degli ultimi 3 anni.

Situazione allarmante e diffusa specialmente nelle zone della pianura padana: 31 dei 36 capoluoghi di provincia totali presenti nelle quattro regioni del nord (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) hanno sforato il limite annuo ad eccezione di Cuneo, Verbania, Sondrio, Belluno e Cesena. Ma la cosa che desta maggior preoccupazione e che dei 31 capoluoghi del nord che hanno superato (abbondantemente) il limite annuo, è l’85% delle centraline presenti in area urbana (65 su 76) ad aver rilevato concentrazioni oltre il consentito.

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