Infermieri assunti come apprendisti: evasi contributi per oltre 1,6 milioni di euro

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I Finanzieri della Sezione Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Biella, nell’ambito di un’autonoma attività operativa in materia di spesa pubblica, hanno sottoposto a controllo una struttura socio sanitaria operante sul territorio biellese.

La verifica ha consentito di individuare 331 lavoratori assunti irregolarmente come apprendisti con una quantificazione di contributi assistenziali e previdenziali evasi per un ammontare complessivo pari euro 1.684.179,37 ai quali dovranno essere sommate le relative sanzioni che saranno erogate, per gli aspetti di rispettiva competenza dall’Inpas e dall’Ispettorato territoriale del lavoro.

Fin da subito è apparso anomalo l’inquadramento, come apprendisti, di gran parte del personale dipendente della struttura, in realtà impiegato effettivamente come infermiere e operatore socio sanitario. Un’evasione contributiva, ai fini assistenziali e previdenziali, intrapresa – molto probabilmente – per  abbattere i costi del personale mediante la corresponsione di una retribuzione ben più bassa rispetto a quella prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.

Tra l’altro, nell’ambito dell’attività ispettiva, è emerso che gli stessi infermieri ed operatori socio-sanitari, nelle loro precedenti attività lavorative (presso altre strutture) erano stati inquadrati correttamente.

La condotta posta in essere dalla società ispezionata rappresenta non solo una forma di sfruttamento dei lavoratori, ma anche una forma di evasione contributiva e previdenziale che sottrae importanti risorse future per il pagamento delle pensioni e delle altre forme assistenziali e previdenziali a carico dello Stato, oltre a costituire un mancato introito nelle casse dell’Erario a causa della omessa effettuazione delle ritenute d’acconto ai fini Irpef sul maggior reddito non corrisposto.

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