Avellino – Provincia di Avellino, in qualità di capofila, Unione degli Industriali, Cgil, Cisl e Uil, con la collaborazione delle associazioni delle imprese minori, mettono in campo una nuova cooperazione. Questa volta l’obiettivo è quello della formazione che produce lavoro. Insieme hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa per la costruzione di un Patto Formativo Locale che, con la partecipazione al bando regionale dello scorso 12 dicembre, intende candidarsi a un finanziamento (fino a tre milioni di euro) finalizzato, attraverso un percorso formativo imprenditoriale, all’assunzione a tempo indeterminato dell’ottanta per cento dei soggetti formati nel settore manifatturiero. Industriando è il suo nome: un latinismo che come sottolineano gli addetti ai lavori vuole evocare il ‘movimento’ continuo su un fronte ancora frammentato: la formazione di qualità realmente finalizzata al lavoro. E che ora sperimenta sul campo una nuova intesa tra istituzioni e sindacati candidandosi a un percorso di formazione lavorativa di circa due anni sovvenzionato da fondi europei. “La condizione – ha ribadito la Presidente della Provincia Alberta De Simone, al tavolo delle presentazioni questa mattina in sala Grasso con i segretari sindacali Festa, Cutillo e Ferrara e il presidente degli industriali, Sarno – è che gli imprenditori si prendano l’impegno di assumere a tempo indeterminato l’80 per cento dei soggetti formati”. Ma si tratta di un’adesione che prevede anche per il fronte imprenditoriale un fatto positivo: “Il bando – ha spiegato il presidente di Confindustria, Silvio Sarno – dà la possibilità anche di riqualificare il personale interno alle aziende”. Destinatarie sono infatti le imprese che devono procedere all’inserimento di nuove risorse umane o che intendono favorire l’approfondimento di competenze dei propri addetti. Lo strumento: azioni di formazione che contribuiscano al rafforzamento del tessuto produttivo industriale della provincia, realizzando politiche del lavoro rivolte a supportare gli sforzi di riqualificazione degli occupati, di integrazione di genere, di inserimento degli svantaggiati, di sostegno all’imprenditorialità, di sviluppo della managerialità. Un sentiero dunque che incontra la volontà degli addetti ai lavori anche se non si nascondono le difficoltà insite nella provincia, imputate soprattutto al sistema culturale e strutturale finora prevalso. Un accordo “ragionato e lungo, ma definitivo”, lo definisce il gruppo di lavoro, al quale si intende dare un senso di volontà concreto. Come sottolineano anche i sindacati: “Decine di miliardi – ha concluso Enrico Ferrara – sono stati spesi in formazione senza mai verificarne i risultati. Finalmente cambia lo schema con un’inversione di tendenza nel territorio”.
Dunque, il fine è: produrre occupazione, dare una speranza concreta ai tanti giovani “che guardano il soffitto”. E mettere in moto la riqualificazione del personale aziendale. Intanto già ci sarebbe riscontro ed interessamento da parte del tessuto imprenditoriale irpino che ha tempo fino a domenica 13 maggio per aderire all’avviso pubblico emanato dall’amministrazione provinciale di Avellino per la raccolta formale di progetti formativi finalizzati alla definizione del Programma Operativo del citato Patto Formativo Locale. (di Antonietta Miceli)