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Indagine sui conti di Palazzo di Città: dall’Acs ai debiti del “Gesualdo”

I riflettori si sono riaccesi sui conti del Comune, ma non solo, anche su tutte le operazioni finanziarie che riguardano le sue partecipate e controllate. Se da Palazzo di Città hanno definito quella del Ministero dell’Economia come un’indagine di routine, i due ispettori inviati si sono subiti immersi in alcune questioni spinose nonostante siano arrivati solo da pochi giorni.

Ieri, infatti, gli ispettori hanno chiesto di visionare i bilanci di Avellino Città Servizi, a cominciare da quello del 2015 da cui sbucò un passivo di quasi 800 mila euro e che, ora, costringerà il Comune a varare una ricapitalizzazione della stessa entità. In poche parole l’ente di Piazza del Popolo dovrà coprire il buco. Una riunione lunghissima, quella che si è tenuta nella stanza del segretario generale, Riccardo Feola, e a cui ha partecipato anche l’amministratore pro-tempore, Giovanni Greco, per illustrare il lavoro da lui svolto dopo la sua nomina al posto di Gabrieli.

Un’indagine, dunque, quella degli ispettori che è partita proprio da quei documenti contabili oggetto di attenzioni anche da parte della Magistratura. Anche se c’è da precisare che queste attenzioni riguardano vari atti contabili prodotti da questa amministrazione, non a caso lo scorso mese di marzo vennero notificati vari avvisi di garanzia per l’approvazione del Consuntivo 2013, tra cui anche al sindaco Foti.

Terminato il lavoro sui conti dell’Acs, è facile ipotizzare che le attenzioni dei due ispettori si sposteranno su quel teatro “Gesualdo” da cui sono emersi vari debiti e anche un ammanco di cassa di oltre 100 mila euro, stando al lavoro che a suo tempo ha effettuato il consulente nominato dall’ente, Pino Terracciano. Insomma, sarà anche un’operazione di routine quella avviata dal Mef, ma la partenza sta riguardando proprio quegli atti contabili da cui sono emerse molte ombre.

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