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Incompatibilità De Simone: notificato il ricorso

Mentre è in corso l’assise pubblica di Palazzo Caracciolo ci concediamo una ‘chiacchiera’ con l’architetto nonché dirigente azzurro, Claudio Rossano. A lui qualche riflessione sull’ordine del giorno al vaglio del Civico Consesso. Cosa pensa della proposta di acquisto di nuove quote di ASSE da parte dell’Amministrazione Provinciale ? “Potrei dire che appare una proposta interessata, specialmente se fatta dalla presidente De Simone, che è ancora membro del C.d.A. di ASSE. Forse è la prova più evidente di quanto vado ripetendo da tempo, ovvero che vi è una palese incompatibilità tra la carica di Presidente dell’Amministrazione Provinciale e quella di membro del C.d.A. di una società partecipata dalla stessa Amministrazione con notevoli quote. Ma su tale vicenda sembra calato un preoccupante silenzio”. In che senso? “La De Simone non dice cosa si è verificato negli ultimi giorni. Il 12 luglio 2005 l’Ufficiale Giudiziario le ha notificato il ricorso da me proposto, ai sensi dell’art. 70 del D.LGS. n. 267/2000 ( azione popolare ) al fine di far dichiarare dal Tribunale di Avellino la sua decadenza, per intervenuta incompatibilità, dalla carica di Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Avellino. Il Presidente del Tribunale dr. Tecce ha fissato per il giorno 11 ottobre 2005 l’udienza in cui verrà discussa tale questione e ha nominato come relatore il dott. Feo. La questione riveste una certa importanza anche perché, nel caso fossero ritenute valide le ragioni da me esposte si andrebbe di fatto allo scioglimento del Consiglio Provinciale”. Lei parla di silenzio, perchè? “La De Simone, non dice se alla data odierna ha rassegnato le proprie dimissioni dal C.d.A. della società ASSE e da Responsabile Unico del Contratto d’Area. Credo sia opportuno rivolgerle questa specifica domanda”. Dalle questioni dell’ente di Palazzo Caracciolo a quelle che la riguardano sicuramente più da vicino. Mi riferisco alla situazione interna di Forza Italia in provincia di Avellino. Cosa sta succedendo e quale è la sua soluzione per evitare altre ‘emorragie’? “Chi ha a cuore le sorti di Forza Italia non vorrebbe mai suscitare polemiche sulla conduzione del partito, che sono sempre dannose. Ma non affrontare determinate problematiche oggi – in un momento in cui le elezioni politiche sono ancora lontane – renderebbe ancora maggiore il malumore che si registra nella base del partito, che con ansia aspetta che vada a regime anche in Irpinia quel ‘motore azzurro’ di cui ha recentemente parlato il Presidente Berlusconi”. Cosa si dovrebbe fare? “Basterebbe poco per rilanciare l’entusiasmo degli iscritti di Forza Italia; basterebbe una opposizione ferma e puntuale a quel sistema di potere che ormai da un cinquantennio soffoca la nostra provincia e dal quale Forza Italia è totalmente estraneo. L’accordo totalizzante tra quello che resta della vecchia Democrazia Cristiana e le forze di sinistra irpine determina di fatto un sistema che sostanzialmente nega l’alternanza democratica. Occorre perciò una classe dirigente che si impegni nella denuncia giornaliera dei tanti guasti prodotti dal centro-sinistra. Devo constatare con amarezza che su tali problematiche nulla viene detto al riguardo dal Coordinatore provinciale di F.I”. Cosa pensa della nuova designazione dell’europarlamentare Gargani come Coordinatore delle regioni meridionali? “Spero che tale incarico possa servire a rilanciare la polemica con la Margherita Irpina, sempre fatta dall’on. Gargani solo su basi teoriche. Spero che anche lui si impegni da oggi nella denuncia giornaliera dei tanti guasti prodotti da quel partito. Come non ricordare che tanti enti provinciali e comunali sono retti da amministratori palesemente incompatibili con quelle funzioni? Come non ricordare la crisi occupazionale che travolge tanti lavoratori irpini, certamente non colpevoli degli scandali che hanno travolto la Parmalat e le Bullonerie Meridionali? Se dette dall’on. Gargani, queste cose avrebbero sicuramente un risalto diverso. Ma forse l’on. Gargani preferisce tenere la polemica su un piano diverso”. Quale? “Su un piano di non scontro con le posizioni di Mancino e di De Mita”. (t.l.)

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