Torna ad aumentare il numero di morti in incidenti stradali in Campania. Se dal 2010 al 2016 si era passati da 254 a 218 casi, nel 2017 il triste dato è tornato a salire fino a quota 242. In Italia – secondo i dati 2017 dell’Istat – ci sono stati più morti rispetto all’anno precedente (+2,9%), nonostante un lieve calo di sinistri e feriti (rispettivamente -0,5 e -1%). E’ questa l’impietosa fotografia di un mondo che ha costi sociali pari a 19,3 miliardi di euro l’anno, l’1,1% del Pil.
Nel 2017 ci sono stati 3.378 lenzuoli bianchi stesi sull’asfalto contro i 3.283 del 2016. E, come dicevamo, con 174.933 incidenti rispetto ai 175.791 dello scorso anno c’è stata una piccola riduzione dei sinistri. Stesso discorso per i feriti (246.750 erano 249.175 nel 2016: -1%), stabili i feriti gravi (oltre 17.000: 5 ogni vittima, 68% uomini, 32% donne). Scende così da 5,3 a 5,1 il rapporto feriti gravi/decessi.
Gli anziani (75-79 anni) sono le prime vittime visto che rappresentano il 7,8% del totale. Ma è per i motociclisti (+11.9% di morti) e pedoni (+5,3%) che suona l’allarme. In compenso diminuiscono le vittime fra ciclomotoristi (-20,7%, ma solo perché il mercato di cinquantini di fatto non esiste più) e ciclisti (-7,6%).
Nel 2017 è calato poi anche il numero di incidenti su alcune arterie (130.461; -0,5% su strade urbane; 35.077, -0,7% su quelle extraurbane), mentre è aumentato in autostrada, (9.395; +0,4%), analogamente sono diminuiti anche i feriti in città e sulle strade extraurbane (174.612 e 56.294 rispetto a 176.423 e 56.962 del 2016, pari a -1%, e -1,2%). Crescono, invece, (+8,0%) i morti su autostrade (incluse tangenziali e raccordi) e strade extraurbane (+4,5%), mentre diminuiscono (-5,8%) quelli all’interno dei centri abitati dei grandi Comuni.
Nel 2017 si sono registrate 6 morti in meno tra i bambini 0-14 anni (43 rispetto ai 49 dell’anno precedente: -12,2%), ma siamo ancora molto lontani dall’obiettivo “vision zero” stabilito dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020.
Per quanto riguarda le cause, distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata si confermano le prime tre cause di incidente (complessivamente il 40,8% delle circostanze). Tra le altre cause più rilevanti: distanza di sicurezza (21.463), manovra irregolare (15.932), comportamento scorretto del pedone (7.204): rispettivamente il 9,6%, il 7,1% e il 3,2% del totale.
Invariato il capitolo dedicato alle multe: al primo posto il superamento dei limiti di velocità (2.843.552, +6,9%), seguita dall’inosservanza del rispetto della segnaletica (391.369, +7,8%), dal mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (202.993, +3,4%) e ai ciclisti per comportamenti errati (+3,8%). Segno meno per le sanzioni relative al mancato uso di lenti o l’uso improprio di telefoni cellulari o cuffie (145.815, -8%) e quelle elevate ai pedoni (3.191, -12,1%).