“Mio marito era lì, privo di sensi, ho temuto di perderlo per sempre”: il dramma di Euplio e Chiara

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Pasquale Manganiello – “Mio marito era lì, privo di sensi, ho temuto di perderlo per sempre”.

Una tragedia sfiorata. Un racconto drammatico, quello fornito ad Irpinianews da Chiara Bardaro, 28enne di Castel Baronia, moglie di Euplio Rauseo, il 32enne di Scampitella vivo per miracolo dopo un incidente in mare al largo delle coste messicane.

“L’incidente è avvenuto mentre stavamo facendo un’escursione in mare – racconta Chiara – stavamo andando a Sian ka’an. Eravamo 12 turisti italiani, 6 su una lancia e 6 sull’altra. La nostra lancia si è fermata al largo per mostrarci degli animali quando, improvvisamente, l’altra a tutta velocità ci ha tamponati violentemente. La situazione si è mostrata subito drammatica.”

Tutto è accaduto lo scorso 2 settembre in Messico. I ricordi dell’incidente sono ancora vividi nei dettagli riguardanti quei concitati momenti.

“Una ragazza di Sulmona – continua Chiara –  di 29 anni, subito dopo lo schianto, è risultata immediatamente in gravi condizioni (si tratta di Francesca Ruffini, giovane sposa abruzzese che nell’incidente ha riportato ferite gravi alla testa e ad un braccio; i medici l’hanno dichiarata fuori pericolo dopo essere uscita dal coma farmacologico, ndr). Mi sono accorta che mio marito era sparito dalla lancia. Ho iniziato a cercarlo disperatamente, vedo il suo corpo in mare, bloccato sotto la lancia e privo di sensi. Cerco con tutta me stessa di tirarlo fuori con le braccia, chiedo aiuto ai ragazzi presenti sull’imbarcazione visibilmente scossi e sconvolti. Siamo riusciti a riportarlo su: mio marito vomitava sangue e le sue condizioni erano gravissime.”

Da quel momento, una drammatica odissea alla ricerca dei soccorsi:

“Approdiamo sull’isola di Punta Allen senza nessun ospedale, nè medico, nè elettricità. Mio marito, agonizzante, non può ricevere aiuti per più di 2 ore,  lì non c’era nulla. Io gli sto accanto, cercando di trasmettergli tranquillità con la speranza che la variabile psicologica possa salvarlo. Gli abitanti del luogo ci mettono su una lancia e ci facciamo 45 minuti di mare fino ad arrivare su una strada sterrata e con grandi fossi, dove ci attendeva l’ambulanza. Dopo altri 30 minuti interminabili su una strada impraticabile, dove a stento si riuscivano a raggiungere i 10 km all’ora, arriviamo all’ospedale con mio marito che soffriva dal dolore. Altri 15 minuti ed avrebbe smesso di vivere.”

Euplio, infatti, aveva i polmoni pieni di acqua e sangue. E’ stato necessario il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale Galenia di Cancun dove è stato operato in anestesia totale per le tante fratture alla mascella e curato per altri 5 giorni per contusione polmonare e versamento polmonare bilaterale.

“Da sabato siamo tornati in Italia – conclude Chiara – lui è ricoverato a Roma. Un viaggio di nozze da incubo ed una sola domanda: come è possibile che sia potuto accadere tutto ciò?”

La foto in copertina è stata scattata pochi minuti prima che avvenisse l’incidente.