E proprio l’irpino Nicola Mancino non ha tardato ad intervenire sulla vicenda, dichiarando di non aver ricevuto nessun regalo dal costruttore. “A seguito della mia nomina a ministro dell’Interno – ha spiegato il vicepresidente del Csm – vennero commissionati dal Sisde all’impresa del signor Diego Anemone lavori di messa in sicurezza dell’appartamento da me allora abitato, in locazione a Roma in corso Rinascimento 11. Si trattò essenzialmente della blindatura di porte e di finestre. Poiché si fa riferimento anche ad altri immobili, è bene precisare che, quando la società del gruppo Pirelli, proprietaria dell’immobile di corso Rinascimento, mise in vendita gli appartamenti, io acquistai quello da me locato, intestandolo a mia figlia. Successivamente, per comprare un appartamento in via Arno mia figlia ha venduto quello di corso Rinascimento, mentre mia moglie ed io abbiamo venduto il nostro appartamento di Avellino”. “Nel 2004-2005 trasferitomi in via Arno – ha dichiarato all’Ansa Mancino – feci eseguire a mie spese modesti lavori: fu naturale per me rivolgermi ad un’impresa che godeva della fiducia d’istituzioni prestigiose. Da me l’imprenditore Anemone non ha avuto alcun tipo di protezione ne’ io ho avuto da lui alcuna ‘regalia’”.