Inchiesta Alto Calore, Ciarcia si dimette da amministratore dell’azienda

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AVELLINO- Michelangelo Ciarcia avrebbe rassegnato le dimissioni dalla guida dell’Alto Calore.

L’ormai ex manager di Corso Europa, era stato raggiunto a febbraio da una misura interdittiva di un anno perché indagato per ipotesi di reato che vanno dall’ utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione, oltre ad altre due ipotesi contestate provvisoriamente: il peculato e le false comunicazioni sociali in danno di soci e terzi, tutte in concorso.

Ciarcia avrebbe dunque deciso di formalizzare le sue dimissioni anche alla luce di quelle che saranno le prossime tappe della vicenda, sia a livello processuale che societario.

Il 21 marzo infatti ci sarà una nuova assemblea dei soci di Alto Calore per nominare il nuovo amministratore. Difficile che entro quella data ci possa essere una decisione sulla fissazione dell’appello al Riesame proposto dalla difesa di Ciarcia, il penalista Nello Pizza a cui stando ad indiscrezioni si sarebbe aggiunto anche il penalista napoletano Claudio Botti. Evidentemente ci sarà a breve, anche alla luce della nuova nomina, una istanza di revoca al Gip Francesca Spella, il magistrato che ha firmato la misura interdittiva nei confronti di Ciarcia e Trasi.

Il magistrato aveva infatti firmato un’ordinanza di rigetto della richiesta di revoca o attenuazione presentata dai difensori dei due indagati all’esito degli interrogatori di garanzia svolti , i sostituti procuratori Luigi Iglio e Vincenzo Russo, i magistrati che avevano coordinato le indagini dei militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino, avevano espresso parere contrario alla revoca.