Incendi boschivi: l’associazione “Montoro virtuosa” chiede l’implementazione di politiche di prevenzione

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In seguito agli incendi che negli ultimi giorni hanno interessato la zona del montorese, l’associazione “Montoro Virtuosa” ha chiesto all’Amministrazione del sindaco Bianchino di implementare le politiche di prevenzione e contrasto ai roghi, attraverso l’istituzione del “Gruppo comunale di Protezione Civile”, adozione del Piano di Assestamento Forestale e istituzione del catasto degli incendi.

“Il fenomeno degli incendi boschivi è diventato ormai un triste e consueto appuntamento delle estati italiane – si legge nella nota dell’associazione – In questi giorni, le fiamme hanno devastato ettari ed ettari di vegetazione ed hanno evidenziato tutte le fragilità del sistema di Antincendio boschivo, ulteriormente compromesso dalla recente soppressione del Corpo Forestale dello Stato e dal conseguente limbo burocratico determinato dalla mancanza dei decreti attuativi.

Il Comune di Montoro è da sempre classificato come realtà “ad alto rischio di incendio boschivo”, e quindi abbisogna di un accurato programma di difesa volto alla prevenzione e al contrasto degli incendi. Tuttavia, gli eventi degli ultimi giorni hanno evidenziato la totale assenza di politiche orientate alla prevenzione, una grave mancanza che ha determinato la perdita di una fascia importante del nostro patrimonio boschivo e compromesso le importanti funzioni assolte dai boschi, come la difesa dai fenomeni di natura idrogeologica e la mitigazione delle manifestazioni meteorologiche”.

“Noi attivisti di ‘Montoro Virtuosa’ – prosegue la nota – crediamo sia arrivato il momento di implementare politiche innovative orientate alla tutela e alla salvaguardia del territorio e, sulla scia di questa convinzione, abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di Montoro di attivare una serie di misure”.

“Innanzitutto è di fondamentale importanza migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema di protezione civile a livello locale, istituendo un “Gruppo comunale di volontari di Protezione Civile” per le attività di previsione e prevenzione degli incendi boschivi e di soccorso in occasione di eventi dannosi, valorizzando in tal modo anche le risorse umane presenti nel nostro territorio. Dal vigente Piano Comunale di Protezione Civile, emergono numerose attività nelle quali il Gruppo comunale di volontari potrebbe efficacemente operare, come ad esempio la realizzazione e la manutenzione dei viali tagliafuoco per impedire il propagarsi degli incendi.

Per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio boschivo, riteniamo sia necessario adottare quanto prima il Piano di Assestamento forestale. Si tratta di uno strumento di pianificazione che può definirsi quale “Piano regolatore della montagna”, in quanto prescrive gli utilizzi delle diverse aree boschive di proprietà del Comune ed individua gli interventi di rimboschimento, di sistemazione idraulico-forestale, di prevenzione e difesa dei boschi dagli incendi, nonché interventi finalizzati alla fruizione turistico-ricreativa del territorio”.

“Infine, abbiamo chiesto l’istituzione del catasto degli incendi e il suo costante aggiornamento. La legge quadro del 2000 in materia di prevenzione e lotta agli incendi obbliga i Comuni a censire annualmente i terreni percorsi dal fuoco attraverso un apposito catasto, in modo da applicare con esattezza i vincoli del caso, che vanno dal divieto di modificare la destinazione d’uso dell’area per 15 anni, all’impossibilità di realizzare edifici, esercitare la caccia o la pastorizia, per un periodo di dieci anni. Il catasto dei boschi percorsi dal fuoco svolge dunque una preziosa funzione deterrente contro gli incendi boschivi di origine dolosa finalizzati al riutilizzo delle aree incendiate per altre attività, spesso a scopo di lucro”.

“Il patrimonio forestale della Città di Montoro, oltre ad essere un bene comune legato alla storia e alla cultura del territorio, rappresenta anche uno strumento importante nella limitazione del rischio idrogeologico, nella lotta ai cambiamenti climatici, per la salvaguardia della biodiversità, nella depurazione e regimazione delle acque e per lo sviluppo socio-economico. Ma per garantire un futuro ai nostri boschi occorre sviluppare una efficace politica di tutela e valorizzazione di lungo termine, una politica che, purtroppo, fino ad oggi non è stata mai attuata”.