In Vacanza per Sesso: i Viaggi a Luci Rosse delle Avellinesi.

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Esotico fa rima con erotico, le donne avellinesi scoprono le vacanze del piacere. Dall'Irpina a Capoverde, in cerca di avventure a luci rosse

Esotico fa rima con erotico, le donne avellinesi scoprono le vacanze del piacere. Dall’Irpina a Capoverde, in cerca di avventure a luci rosse

Oltre 40 alcove del sesso a pagamento individuate e chiuse in Irpinia nell’ultimo triennio. Avellino e l’hinterland l’area con la maggiore concentrazione in tutta la provincia.

Quasi cento le “operatrici”, la stragrande maggioranza straniere, impegnate a prestare la loro opera, diverse centinaia, i clienti, non solo irpini, di ogni fascia sociale e anagrafica.

Se la prostituzione ad uso e consumo dei maschi non fa più notizia o quasi, compresi i viaggi oltrefrontiera alla ricerca del sesso facile a pagamento, incuriosisce e si propone il nuovo fenomeno dei viaggi sessuali per il gentil sesso.

Il rapporto in Irpinia è sicuramente sbilanciato, si stima che per ogni mille maschietti che non disdegnano una fuga d’amore ci sia una sola donna disposta e volenterosa di scoprire nuove spiagge e nuovi lidi.

Anche le crociere, sebbene non siano di default un uso turistico a scopo sessuale sono sempre più richieste da donne , spesso over 50, sole o in gruppo con la volontà o almeno la non del tutto sopita speranza che tra mare e cielo possa accadere qualcosa.

Le agenzie del territorio,comunque, negano che ci sia mai stata una esplicita richiesta di viaggi con esplicito scopo.

“Eh mica te lo vengono a dire” sorridono all’unisono Geppino Di Fede ed Antonello Semenza, titolari della Easy Rider Viaggi in corso Europa ad Avellino.

Di solito le avventuriere del sesso non vengono intercettate dai circuiti ufficiali, ma le periodiche impennate di richieste di viaggi esotici o con la variante della “r” al posto della “s” sollecita in qualche caso, più di un interrogativo.

Ci sono mete che fanno scattare l’alert, o quantomeno sollecitano un sorrisino, un’allusione, un commento tra amici tra il divertito ed il triviale.

Capoverde è in testa, seguita da altre sponde africane come il Gambia ed il sempre richiesto centro America, tra Cuba e la Costarica.

E’ il caso di Giulia (il nome è opportunamente modificato)  39 enne siciliana di origine ma da vent’anni in Irpinia, impiegata e senza legami che non ha disdegnato l’avventura in quel di Capoverde “organizzata con le opportune cautele – dice – prenotando il viaggio in un’agenzia napoletana senza alcun riferimento specifico a quel che davvero volevo che fosse. Sul posto sono le strutture ad offrire tutti i suggerimenti se si vuole provare l’esperienza con i ragazzotti autoctoni. Il vantaggio è di non essere assillati, almeno a me è capitato di aver scelto e non di essere stata assediata.E’ c’è un altro aspetto non trascurabile – aggiunge – di poter scegliere fin dove spingersi senza l’assillo di dover consumare”.

Non  solo attempate signore in cerca di emozioni forti, ma anche giovani e giovanissime sembrano scoprire l’ebbrezza una volta esclusiva dell’universo maschile. Mentre per le più esperte la discrezione resta una necessità, per le più giovani il social network è spesso galeotto.

La mania dei selfie e la volontà di “stupire” facendo parlare di se, mette a rischio quello che dovrebbe rimanere un approdo a livello elevatissimo di privacy, soprattutto in una comunità ristretta dove pubblico e privato non hanno i confini ben definiti delle metropoli.

Spesso la voglia di stupire supera il senso del pudore ed il turismo sessuale in rosa, anche nella “gretta” provincia del Sud, non è più un tabù, (al netto di qualunque valutazione etico-moralistica) guadagnandosi anche un posto di rilievo nelle chiacchiere tra amiche.

Resta  una sostanziale differenza tra il “consuma e fuggi” maschile e femminile.

Il turismo sessuale dei maschietti è quasi sempre programmato nei minimi dettagli, per il gentil sesso la sacralità della vacanza va comunque onorata, se poi si può abbinare una avventura da “Mille e una notte” anche a costo di sborsare qualche soldino in più, tanto di guadagnato.

Dove c’è gusto, non v’è perdenza.

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