Cronaca – Quattro incendi, di chiara matrice dolosa, sono stati appiccati a tre escavatori e ad una pala meccanica, tutti di proprietà di un ditta di Mugnano del Cardinale. Il primo è divampato alle 22.00 in Contrada Fusaro a Quadrelle: le fiamme in pochi istanti hanno avvolto una pala meccanica distruggendo l’abitacolo. Sono stati i residenti a chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco che, dopo quasi un’ora, sono riusciti a domare il rogo. Sul posto si sono portati i Carabinieri della locale Stazione ed anche i Carabinieri della Compagnia di Baiano, guidati dal Tenente Basile, che hanno proceduto ai rilevamenti del caso. Accertamenti, al termine dei quali, è stata acclarata che la matrice era dolosa, non escludendo alcuna pista. Dal racket alla minaccia, alla vendetta personale. Mentre l’attività investigativa procedeva a ritmo serrato, a distanza di qualche ora, alla sala operativa dei Vigili del Fuoco del Comando di Via Annarumma, è stato segnalato un altro incendio divampato, questa volta, a Mugnano del Cardinale. Le fiamme sono state appiccate ad un escavatore che si trovava all’interno del deposito di una ditta, specializzata nei sub-appalti per la realizzazione delle reti fognarie. A incendio domato, gli inquirenti questa volta hanno rinvenuto diverse tracce di benzina nelle prossimità del mezzo, che hanno confermato il dolo. Dagli accertamenti, anche incrociati, i Carabinieri hanno rilevato che le due macchine industriali incendiate erano di proprietà di un’unica famiglia di imprenditori, originaria del casertano, ma trapiantata a Mugnano del Cardinale. I componenti della società sono stati ascoltati ed hanno dichiarato di non aver mai ricevuto né minacce né richieste di denaro. Nel contempo, intorno alle 2.30, un altro incendio è divampato a Monteforte Irpino, lungo la Via Nazionale. Un altro escavatore andato distrutto. Un altro mezzo di proprietà della stessa ditta di Mugnano. Per i Carabinieri, dunque, è chiaro che ad agire sia stata la mano criminale e non escludono che si possa trattarsi di episodi finalizzati a ‘pressare’ la ditta affinchè ceda alle richieste estorsive. E, per non finire, è andato… in fumo un altro escavatore, di proprietà della stessa società di Mugnano che stava procedendo a lavori di scavo nel comune ufitano. L’attività investigativa procede ora a 360 gradi: non si esclude, infatti, che i quattro roghi siano stati appiccati anche per una sorta di vendetta da parte di qualche operaio licenziato e mal pagato, oppure per una ritorsione di qualche ditta concorrente. Sta di fatto che, dopo la settimana appena trascorsa all’insegna di bombe fatte esplodere nella Valle Caudina ai danni di commercianti, oggi la notizia di quattro incendi ai danni di un imprenditore. (di Emiliana Bolino)
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