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In manette ‘cassiere’ clan Licciardi: un negozio anche ad Avellino

Giuseppe Barbato, 34enne soprannominato ‘Pino bei capelli’, ritenuto il cassiere del clan Licciardi, è una delle 38 persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Dda di Napoli. Gli inquirenti hanno illustrato durante una conferenza tenuta questa mattina come il malvivente fosse il braccio destro del capo clan Vincenzo Licciardi arrestato dalla Polizia lo scorso 7 febbraio a Licola. Barbato oltre che essere tesoriere del gruppo criminale è titolare anche di un negozio di bigiotteria a Casavatore nonché possessore di svariate quote di partecipazione in società intestate alla famiglia di origine della madre che viveva con lui. Proprio la famiglia Tufano – che opera nel settore calzaturiero – è risultata proprietaria di un vero e proprio impero economico con succursali ad Arezzo, Massa Carrara, nel Basso Lazio, a Roma, nel Casertano, in Basilicata e in diverse zone di Napoli. “La famiglia – è stato il resoconto del procuratore Giandomenico Lepore – opera nell’intera filiera del commercio delle calzature e può disporre di ditte individuali titolari di licenze di commercio ambulante, società grossiste, depositi di notevole dimensioni e negozi al dettaglio”. I Tufano risultano essere anche intestatari di numerosi beni immobili. L’operazione di oggi, condotta congiuntamente da Polizia e Guardia di Finanza, ha portato al sequestro di oltre 300 milioni di euro e comprendono un’abitazione e un centro commerciale a Roma; 43 immobili, sei abitazioni e 43 negozi a Casoria; un negozio ad Avellino; un deposito e sei appezzamenti di terreno a Forano della Chiaia (Arezzo); quattro abitazioni e altrettante rimesse nel comune di Montignoso (Massa Carrara) e una costruzione commerciale a Casavatore (Napoli).

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