L’antica tradizione della lavorazione della terracotta rivive nelle scuole della Baronia grazie al progetto regionale Scuoleaperte finanziato dalla Regione Campania. Gli alunni degli Istituti Comprensivi di San Sossio Baronia (scuola parter) e Castelbaronia (scuola capofila) riscoprono l’antico mestiere che in quest’area costituì un importante tassello dell’economia. Le lezioni, tenute da vecchi “fornaciai”, sono dedicate alla manipolazione dell’ argilla e rientrano nel progetto “Orto scolastico: zolle di cultura, relazione e socializzazione”. Le istruzioni sulle modalità di lavorazione e manipolazione dell’ argilla e sull’uso del tornio vengono impartite a circa 130 alunni delle scuole elementari e medie di San Sossio, San Nicola e Carife. La scuola, dunque, si fa garante della tutela e della trasmissione della storia e della cultura locale. Basti pensare che le prime testimonianze della lavorazione della terracotta in Baronia, e precisamente in territorio di Carife, risalgono al secondo secolo dopo Cristo. Ne è testimonianza una enorme fornace rinvenuta in contrada Tierzi, in cui sono stati rinvenuti manufatti di pregiata fattura. Partecipano al progetto i docenti Concetta Candelino, Giuseppina e Marisa Capodilupo, Leonilda D’Amato, Nicolina De Anseris, Maria De Leo, Concetta De Nicola, Agnese De Rosa, Giuseppe De Rosa, Maria Del Vecchio, Lisetta Lavanga, Clotilde Masucci, Domenico Rinaldi di San Sossio e San Nicola Baronia e l’insegnante Emilio Clemente di Carife. A Carife, dove la tradizione della terracotta è più marcata, le lezioni vengono impartite dal giovane Gaetano Branca, titolare delle fornaci “Brancaterra”.
Redazione Irpinia
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