In 150mila a Roma per dire “No all’informazione imbavagliata”

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Gremita piazza del Popolo: in 150mila a Roma per la manifestazione sulla libertà di informazione, indetta dalla Federazione nazionale della stampa italiana tra giornalisti che hanno voglia di esercitare il diritto di cronaca, e cittadini che pretendono d’essere informati. Prima dell’inizio ufficiale, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Messina. Poi, con le note dell’Orchestra di piazza Vittorio si è aperta puntualmente la kermesse.
La piazza è circondata da una serie di gazebo, che ospitano le postazioni di Articolo21 e di Repubblica. Tra le presenze in piazza anche il Gabibbo, che rivendica a Striscia la notizia il primato di 250 denunce.
“No all’informazione imbavagliata”: è la richiesta forte che emerge in una piazza in cui non avrebbero dovuto esserci bandiere di partito, per simboleggiare la ‘trasversalità’ della battaglia. Ma ce ne sono tante. Soprattutto del Pd e della Cgil. La protesta, incentrata sulla difesa della libertà d’informazione, ha due obiettivi sostanziali indicati dal segretario della Fnsi, Franco Siddi: il lodo Alfano e le querele di Berlusconi contro alcuni giornali.
“I giornalisti non vogliono e non cercano nemici. Gli unici nemici sono quelli che attentano alla libertà. Non c’è nessuna vendetta mediatica: i giornalisti non sono mai stati indicati come farabutti e delinquenti. No, non ci stiamo. Il presidente del Consiglio ritiri il ddl Alfano sulle intercettazioni e le cause intentate contro i giornalisti”: queste le richieste con le quali Siddi ha chiuso il suo intervento alla manifestazione.
Ribadisce il concetto Dario Franceschini: “Dà fastidio che tantissima gente di diversi orientamenti politici venga a manifestare per la libertà d’informazione”. Gli fa eco Antonio Di Pietro: “Vogliamo riaffermare il diritto all’informazione, fondamentale per la democrazia, che oggi è minacciata. Parlamento e governo fanno sempre più leggi per pochi e per furbi mentre molti stanno male”.
“È di cattivo gusto – attacca Massimo D’Alema – insultare i cittadini soprattutto quando si mobilitano così numerosi. Semmai, occorrerebbe capire perché sono qui e cosa chiedono”.
Dal palco prenderanno la parola ancora il premio Nobel Dario Fo, Roberto Saviano, il presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida e l’attore Neri Marcorè. E’ annunciato un messaggio di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, ed è previsto un omaggio ad Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa a Mosca nel 2006.
La manifestazione si chiuderà con la musica dell’Orchestra di Piazza Vittorio e di Samuele Bersani, Marina Rei, Enrico Capuano e Teresa De Sio.

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